La Camera esamina il disegno di legge del governo sul lavoro collegato alla manovra di finanza pubblica

Da lunedì 25 a giovedì 28 gennaio, L'assemblea di Montecitorio ha discusso il disegno di legge n. 1441-quater-B, collegato alla manovra di finanza pubblica e recante deleghe al governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

La discussione è stata introdotta dal relatore Cazzola (Pdl) che ha manifestato la disponibilità della maggioranza a valutare nel prosieguo del dibattito le proposte migliorative del testo eventualmente formulate dall'opposizione, ed ha illustrato quindi il contenuto del disegno di legge. In particolare, il relatore si è soffermato sull'articolo 1, volto a prevedere la riapertura dei termini della delega al governo per l'adozione di una disciplina sul pensionamento anticipato dei soggetti che svolgono lavori usuranti; sull'articolo 33, che prevede una nuova disciplina della conciliazione e dell'arbitrato, per garantire al lavoratore un'adeguata tutela in sede sia giudiziale sia stragiudiziale, e sull'articolo 34, con il quale si razionalizzano ed unificano le procedure per l'impugnazione dei licenziamenti individuali e per la risoluzione di ogni tipo di rapporto di lavoro. Il relatore ha quindi respinto le critiche rivolte al comma 7 dell'articolo 50, con il quale si stabilisce che l'obbligo decennale di istruzione previsto dalla legge finanziaria del 2007 può essere assolto anche nei percorsi di apprendistato, ricordando tra l’altro, che il contratto di apprendistato è stato modificato dal decreto legislativo n. 276 del 2003 in modo tale da rendere possibile l'assolvimento, nel proprio ambito, del  diritto-dovere di istruzione. L'emendamento si limita a raccordare questa norma con quella dell'elevazione a 16 anni dell'obbligo d'istruzione, - che il governo intende salvaguardare - colmando una discrepanza normativa del tutto evidente e fornendo tutte le garanzie richieste dalla particolare delicatezza della materia.

Anche il sottosegretario Viespoli ha espresso apprezzamento per il clima di dialogo costruttivo che ha caratterizzato l'iter del provvedimento in sede referente, nonché la disponibilità del governo al confronto di merito al fine di ricercare possibili punti di convergenza su un disegno di legge di cui ha sottolineato la rilevanza. Ha quindi ricordato che le disposizioni sull'apprendistato contenute nella legge Biagi potranno favorire un percorso di formazione alternativo in grado di contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico e di promuovere l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Per il gruppo Italia dei valori, il deputato Di Stanislao, pur esprimendo condivisione per alcune disposizioni del disegno di legge, come la delega sul pensionamento anticipato dei lavoratori che hanno svolto attività usuranti,  ha lamentato in generale la scarsa sensibilità del governo su tematiche essenziali in materia di lavoro, come quella della riforma degli ammortizzatori sociali, ed ha espresso forte perplessità sul già ricordato comma 7 dell'articolo 50.

Il deputato Fedriga, per il gruppo della Lega Nord, confermata la disponibilità della maggioranza ad un confronto aperto con l'opposizione, ha espresso il proprio apprezzamento in particolare per le disposizioni inerenti i lavori usuranti ed il contratto di apprendistato, il quale, a suo avviso, è uno strumento idoneo a coniugare al meglio il processo di istruzione con un graduale inserimento nel mondo del lavoro. Ha quindi sottolineato l'esigenza di pervenire a una riforma complessiva della rappresentanza sindacale, ed ha ricordato le proposte emendative presentate dal suo gruppo, volte, tra l'altro, ad incentivare l'impiego di risorse umane interne nell'ambito degli enti locali ed a riorganizzare il casellario centrale degli impieghi, auspicando altresì una revisione dell'articolo 45 ed una maggiore attenzione alle legittime esigenze del personale marittimo.

Per il gruppo del Partito democratico sono intervenuti i deputati Damiano, Coscia, Santagata e Berretta, tutti esprimendo un giudizio complessivamente negativo sul provvedimento in discussione, pur manifestando apprezzamento per il livello del confronto svoltosi in Commissione. In particolare, è stato segnalato l'abbandono da parte del governo, del metodo della concertazione, e la volontà di stravolgere il più recente risultato di essa, ovvero il protocollo del luglio 2007, con una complessiva riduzione delle tutele previste per i lavoratori, ed in particolare per i lavoratori precari.

Gli intervenuti hanno espresso apprezzamento per la riapertura dei termini per l'esercizio della delega per il pensionamento anticipato dei lavoratori che svolgono attività usuranti, ricordando come il precedente governo, con la legge di attuazione del protocollo del luglio 2007, avesse individuato anche le risorse necessarie per la copertura finanziaria, così come hanno apprezzato la soppressione dell'art. 25, relativo al riscatto di periodi di congedo per maternità o parentale fuori dal rapporto di lavoro. Sono state invece ribadite le critiche a varie parti del provvedimento: all'articolo 8, relativo alle deroghe sull'orario di lavoro del comparto dei marittimi; alla reintroduzione dello staff leasing, cancellato dal precedente governo in base ad un accordo intervenuto tra le parti sociali;  all'articolo 2 in materia di riorganizzazione degli enti vigilati dai ministeri del Lavoro e agli articoli 32, 33 e 34, su conciliazione ed arbitrato.

In particolare, su questi tre articoli, i deputati del Pd hanno rilevato che l'art. 32 limita pesantemente il ruolo del giudice e la sua possibilità di interpretare la volontà delle parti contratto di lavoro subordinato; che l'articolo 33 introduce per la prima volta nell'ordinamento giuridico un arbitrato obbligatorio (oneroso, inoltre) secondo equità,  in palese contrasto con il diritto fondamentale dei lavoratori alla tutela dei diritti riconosciuti dalle norme di legge e di contratto collettivo, sancito nella Costituzione e nelle norme fondamentali dell’ordinamento giuridico; che all'articolo 34, l'introduzione di un termine molto breve di decadenza per l'esercizio dell'azione giudiziaria è espressione della volontà di ridurre le possibilità di tutela dei diritti dei lavoratori.

Lo stesso articolo 34, inoltre, reintroduce una norma già giudicata illegittima dalla Corte costituzionale che attiene ai diritti dei lavoratori a termine illegittimamente utilizzati dal datore di lavoro, i quali non potranno più vedersi riconosciuta la conversione del contratto - da contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato - ma potranno al più ottenere dal giudice un risarcimento del danno nella misura irrisoria di alcune mensilità di retribuzione. Ulteriori dubbi e perplessità sono stati espressi sul comma 7 dell'art. 50 che nei fatti riduce l'obbligo decennale di istruzione previsto dalla legge finanziaria per il 2007, rilevandosi più in generale l'incapacità del governo di individuare misure efficaci volte ad incentivare la frequenza scolastica dei giovani, garantendo una formazione di ampio respiro culturale, adeguata ad un contesto lavorativo in continua evoluzione.

Per il gruppo dell'Udc, il deputato Delfino ha sottolineato l'atteggiamento costruttivo assunto dalla sua parte politica nel corso dell'esame in Commissione del provvedimento in discussione, esprimendo apprezzamento per la modifica in senso migliorativo di talune controverse disposizioni. Restano tuttavia inadeguate, secondo l'Udc, le misure previste in materia di tutela dei lavoratori precari e di ammortizzatori sociali, mentre sono giudicate condivisibili le modifiche introdotte all'articolo 1 in tema di lavori usuranti, anche se la clausola di salvaguardia introdotta nel corso dell'esame parlamentare potrebbe produrre ingiustificate disparità di trattamento.

Anche con riferimento ai recenti fatti di Rosarno, il deputato Delfino ha quindi invitato il governo a valutare con attenzione le iniziative in materia di contrasto del lavoro irregolare, osservando che l'art. 5 del disegno di legge in discussione riflette le difficoltà che l'azione del governo incontra nell'affrontare tale problematica, in particolare per quel che riguarda i lavoratori stranieri. Ha quindi sollecitato il governo ad una più puntuale riflessione sull'art. 8, dove è contenuto un principio potenzialmente lesivo dell'esigenza di salvaguardare l'integrità e il valore della contrattazione nazionale, che è garanzia di  coesione nazionale, ed  elemento di certezza per i lavoratori.

Ha quindi espresso perplessità sull'art. 23, recante disposizioni in materia di orario di lavoro, ed apprezzamento per alcuni miglioramenti apportati agli artt. 33 e 34, dei quali peraltro si è dichiarato parzialmente insoddisfatto, pur apprezzando in generale l'introduzione di strumenti volti a deflazionare il contenzioso in materia di lavoro. Ha giudicato invece pletorica la discussa modifica introdotta all'art. 50, relativamente all'assolvimento dell'obbligo d'istruzione anche nei percorsi di apprendistato. In conclusione, si è riservato di esprimere la valutazione complessiva del suo Gruppo sul provvedimento all'esito della discussione in assemblea. 

Per il gruppo del Popolo della libertà, il deputato Baldelli ha manifestato apprezzamento per il confronto sereno e costruttivo che ha caratterizzato l'iter in sede referente del disegno di legge in discussione, contenente misure, a suo avviso, di grande rilievo, a partire dalle importanti deleghe al governo in materia di lavori usuranti e di ammortizzatori sociali, fino al regime dei congedi e ai meccanismi di conciliazione, con il potenziamento della risoluzione extragiudiziale delle controversie di lavoro individuali. Ha quindi osservato che nel corso della discussione non sono mancati elementi di scontro: tra di essi, un particolare rilievo è stato assunto dalla  norma sull'apprendistato, oggetto di critiche dell'opposizione viziate a suo avviso da un approccio ideologico, che non tiene conto dell'opportunità offerta dalla norma sull'assolvimento dell'obbligo scolastico nei percorsi di apprendistato, in una realtà in cui, in Italia, 126 mila giovani tra i 14 e i 17 anni, per un motivo o per l'altro, abbandonano il percorso degli studi e, con la normativa in vigore, cioè quella dell'obbligo di istruzione al sedicesimo anno di età, rimangono privi di un titolo di formazione o di istruzione.

Conclusasi la discussione generale, il relatore Cazzola (Pdl) ha svolto una breve replica, respingendo i rilievi critici formulati dagli esponenti dell'opposizione sull’impostazione delle politiche del lavoro del governo, ed esprimendo apprezzamento per l'operato dell'Esecutivo a seguito dell'emergenza economica in atto. Nel manifestare, infine, soddisfazione per il proficuo lavoro svolto in sede referente, ha ribadito il giudizio positivo, in particolare, sulle norme inerenti il processo del lavoro ed il contratto di apprendistato.

La discussione è proseguita nelle sedute del 26, 27 e 28 gennaio, con l'esame degli emendamenti e  l'approvazione di alcuni di essi.

Dopo l'esame degli ordini
del giorno, hanno dichiarato il voto favorevole, a nome dei rispettivi gruppi politici, i deputati Iannaccone (Misto-Ns/Ls Ausonia), Fedriga (Lnp) e Baldelli (Pdl): Voto contrario è stato annunciato, a nome dei rispettivi gruppi politici, dai deputati Damiano (Pd) e Paladini (Idv). Il deputato Delfino ha annunciato l'astensione del Gruppo Udc.

La Camera ha quindi approvato il disegno di legge nel suo complesso.

Attività della Commissione lavoro pubblico e privato della  Camera dei deputati

È proseguita, nella seduta di martedì 26 gennaio, l'indagine conoscitiva su taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera), con l'audizione di  rappresentanti dell'associazione "Medici senza frontiere". Gabriele Eminente, direttore risorse di “Medici senza frontiere” Italia, e Rolando Magnano, vice responsabile dei progetti italiani di “Medici senza frontiere”, hanno svolto le relazioni sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva, ed hanno quindi risposto ai quesiti posti loro dai deputati Pelino (Pdl), Delfino (Udc),  Gatti (Pd), Fedriga (Lnp), Santagata (Pd) e dal presidente Moffa.

Nella seduta di mercoledì 27 gennaio, è proseguito l'esame, in sede referente del disegno di legge n. 1524, sul contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi. Il presidente Moffa ha dato comunicazione dei pareri espressi dalle Commissioni consultate, e dopo l'accoglimento di un emendamento del relatore Cazzola (Pdl), inteso a recepire una condizione posta nel parere espresso dalla Commissione bilancio, si è riservato di  trasmettere alla presidenza della Camera la richiesta di trasferimento in sede legislativa del nuovo testo della proposta di legge n. 1524, come risultante dagli emendamenti approvati, secondo gli orientamenti già manifestati dal relatore e da diversi rappresentanti dei gruppi parlamentari,
 Nella stessa seduta è iniziato l'esame congiunto, in sede referente, dei disegni di legge d'iniziativa parlamentare nn. 1022, 1542,1768, 2486,2961, recanti norme concernenti i ruoli e le carriere del personale del Corpo di polizia penitenziaria. Dopo l'esposizione preliminare del relatore Foti (Pdl), che, nel dare conto del contenuto dei singoli provvedimenti, si è soffermato in particolare sull'esigenza di un intervento normativo volto a superare alcune incongruenze createsi nelle normativa di settore, che vede il personale penitenziario, da sempre caratterizzato da una situazione di carenza di organico, penalizzato sotto vari profili di carattere giuridico ed economico, il seguito dell'esame è stato rinviato.

È altresì proseguito l'esame in sede referente dei disegni di legge d'iniziativa parlamentare nn. 1079, 2418 e 2610, recanti norme sul riconoscimento e sulla promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale, con l'illustrazione degli emendamenti presentati con riferimento al testo unificato a suo tempo elaborato dal comitato ristretto a tal fine istituito, mentre è stato rinviato il seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge d'iniziativa parlamentare nn. 762, 1550, 2112 e 2654, recanti disposizioni per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell'intrattenimento e dello svago.

Nella seduta di giovedì 28 gennaio sono state svolte le seguenti interrogazioni: 5-01767 Brandolini: Agevolazioni contributive per i lavoratori agricoli;  5-02101 Bellanova: Tutela dei lavoratori dell'azienda Datacontact; 5-02121 Codurelli: Misure discriminatorie nei confronti delle donne lavoratrici; 5-02277 Gnecchi: Incremento di anzianità di servizio per ex dipendenti statali trasferiti all'INPS; 5-02343 Paladini: Applicabilità della disciplina sull'esposizione all'amianto ai lavoratori dell'Ilva in Liguria.

Attività della Commissione lavoro, previdenza sociale del Senato

Nella seduta di martedì 26 gennaio la Commissione ha iniziato l'esame congiunto, in sede referente, di due disegni di legge d'iniziativa parlamentare, n. 119, istitutivo del Fondo per i neonati e per la dotazione di capitale per i giovani  e n. 598, recante istituzione di un libretto di risparmio per i nuovi nati. Su entrambi i disegni di legge ha riferito il relatore Longo (Pdl), soffermandosi in primo luogo sul disegno di legge n. 119, d'iniziativa del sen. Livi Bacci (Pd): destinatari dell' istituzione del Fondo per i neonati e per la dotazione di capitale per i giovani sono i nati sul territorio nazionale a partire dal 1° gennaio 2009 ed i minori di otto anni alla stessa data, nati tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2008. Ad ogni beneficiario del Fondo viene intestato un conto individuale vincolato, alimentato dallo Stato con un contributo annuo, integrato da donativi di familiari o di altri privati.

Per i minori nati anteriormente al 1° gennaio 2001 non beneficiari del Fondo, si  prevede la possibilità di concorrere all'assegnazione di un prestito di autonomia, per l’avvio di attività imprenditoriali o per progetti formativi. Il relatore ha quindi dato conto della modalità di finanziamento del Fondo, ed è passato poi ad illustrare il disegno di legge n. 598, richiamandone la minore onerosità finanziaria ed evidenziandone la diversità di impostazione, atteso che il contributo ivi previsto viene accordato unicamente ai nuovi nati da genitore italiano, ovvero adottati da genitore italiano. Dopo aver dato conto delle singole disposizioni dell'iniziativa legislativa, il relatore ne ha proposto l'adozione come testo base, fatte salve integrazioni e modificazioni finalizzate a renderne più agevole l'attuazione.
   
Dopo che la sen. Ghedini (Pd) ha sollecitato l'audizione  di parti sociali, enti ed istituti che abbiano specificamente approfondito la materia, il presidente Giuliano, nell’accogliere l'invito della stessa sen. Ghedini, del sen. Treu (Pd) e del relatore Longo, ad una ulteriore riflessione sul tema, ha rinviato il seguito dell'esame congiunto.
 
La Commissione ha quindi esaminato in sede consultiva, per il parere alla Commissione ambiente, il disegno di legge n. 1956, di conversione del decreto legge  30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile.

L'esame è stato introdotto dalla relazione del presidente Giuliano che, dopo aver dato conto dall’esigenza di predisporre misure urgenti di immediata operatività in relazione a diverse fattispecie emergenziali, riguardanti il sisma in Abruzzo dello scorso aprile e la cessazione dello stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti in Campania, si è soffermato sulla competenza specifica della Commissione lavoro, ravvisabile nell'articolo 13, che al fine di  assicurare l'assolvimento dei compiti relativi al personale dei consorzi delle province campane incaricati della gestione del complessivo ciclo dei rifiuti, stabilisce, al comma 1, che il consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta definisca la propria dotazione organica, mentre, per gli eventuali esuberi, il comma 2 dispone l'applicazione delle disposizioni in materia di ammortizzatori sociali, in deroga all'articolo 2, comma 36, della legge finanziaria per il 2009 (n. 203 del 2008). In conclusione,il Presidente ha proposto di esprimere un parere favorevole.
 
L'esame è proseguito nella seduta di mercoledì 27 gennaio. È intervenuta nella discussione la sen. Ghedini (Pd) che ha espresso le proprie perplessità relativamente alle diversità delle dotazioni di personale del Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta rispetto a quelli delle rimanenti province campane. Quanto al comma 2 del medesimo articolo, pur apprezzando l'applicazione delle disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga al personale dei consorzi, ha criticato la circostanza che la norma già preveda il limite di spesa cui fare riferimento per le assunzioni, ritenendo la previsione incoerente e contraddittoria dal punto di vista procedurale. Si è soffermata inoltre sull'articolo 16, che, al comma 4, autorizza il subentro della "Protezione Civile Servizi S.p.A." nel servizio di gestione degli aeromobili antincendio del Dipartimento della Protezione civile, senza tuttavia occuparsi degli esuberi di personale che così si determineranno.
 
La sen. Carlino (Idv), dopo avere chiesto chiarimenti sulla copertura finanziaria per gli ammortizzatori sociali in deroga per il personale in esubero, ha criticato l'articolo 14, recante una disciplina in deroga alle ordinarie procedure per il reclutamento e la stabilizzazione del personale nella pubblica amministrazione, consentendo così di immettere personale nella carriera dirigenziale di un Dipartimento della presidenza del Consiglio, senza l'espletamento di un regolare concorso pubblico; nonché la creazione di "Protezione civile servizi S.p.A.", (art. 16),  definito un autentico mostro giuridico, destinato ad accentuare in modo abnorme la discrezionalità dell’intervento dell’esecutivo in tutti i settori e per tutti gli eventi che riterrà di propria competenza. In ordine al comma 4 dell'art. 16, non è poi chiaro quale sarà la posizione del personale degli aeromobili antincendio della Protezione civile.
 
Il presidente Giuliano ha quindi formulato una proposta di parere favorevole con l’inserimento dell’osservazione della sen. Ghedini – da lui condivisa -  in ordine alla necessità di definire termini temporali relativi alla stabilizzazione anche con riferimento ai Consorzi delle province di Avellino, Benevento e Salerno.

La Commissione ha quindi approvato la proposta del presidente relatore.
 
Sempre in sede consultiva, per il parere alla Commissione affari costituzionali, la Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 1955, di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative.

L’esame è stato introdotto dal relatore Castro, che, nel proporre l’espressione di un parere favorevole, ha illustrato le parti del provvedimento di competenza della Commissione: all’art. 1, il comma 10 proroga la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali a favore dei soggetti residenti o aventi sede nei comuni colpiti dal sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009, utilizzando  una quota parte delle entrate derivanti dallo "scudo fiscale" (comma 11); il comma 19  proroga al 31 dicembre 2010 la possibilità per il personale di Poste Italiane S.p.a. e dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato S.p.a. in posizione di comando presso amministrazioni o enti pubblici (21 unità) di essere inquadrato nei ruoli delle amministrazioni pubbliche. Il comma 20 dispone poi che le quote del TFR che accantonate al 31 dicembre 2009 siano mantenute in bilancio nel conto dei residui per essere utilizzate nell’esercizio successivo.

Il comma 2 dell'art. 6 rettifica un errore materiale dell'art. 1, comma 8, della legge n. 172 del 2009, istitutiva del Ministero della salute, precisando che le assunzioni a tempo indeterminato da parte del Ministero del lavoro e del Ministero della salute, autorizzate secondo la procedura e i limiti di spesa di cui all'art. 1, comma 527, della legge  finanziaria 2007, possono essere effettuate entro il termine - previsto per tutte le pubbliche amministrazioni interessate - del 31 dicembre 2010, anziché 2009.
 
Il sen. Roilo (Pd), nell’annunciare il voto contrario del suo Gruppo, ha sottolineato come ancora una volta il Parlamento si trovi di fronte ad un decreto-legge omnibus, nel quale si fanno rientrare le modifiche che non hanno trovato posto nell'ultima manovra di bilancio, quasi tutte prive dei requisiti costituzionali di necessità ed urgenza. Tale, ad esempio, è la riapertura dei termini per l'adesione allo scudo fiscale, che testimonia la pervicacia del Governo nel premiare e non nel contrastare l’evasione fiscale. Appaiono inoltre inadeguate, secondo il sen. Roilo, le misure disposte in favore dei soggetti colpiti dal sisma in Abruzzo.
 
 Dopo che la sen. Carlino (Idv) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, la Commissione ha approvato il parere favorevole proposto dal relatore.

Attività della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette “morti bianche”

Nella seduta di martedì 26 gennaio, la Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro ha ascoltato una delegazione dell’Oil. Dopo una breve introduzione del dott. Lenoci, direttore dell'Ufficio Oil per l'Italia e San Marino, la dott.ssa Doumbia-Henry, direttore dell'International Labour Standards Department, ha illustrato l'attività dell'OIL in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, attraverso la fissazione di norme internazionali con gli strumenti delle convenzioni e delle raccomandazioni, soffermandosi sulle azioni di monitoraggio svolte da un apposito comitato che verifica l'effettivo recepimento delle norme da parte dei vari Paesi.

L’Italia ha recepito la gran parte delle norme dell'Oil, soprattutto quelle contro i rischi lavorativi di tipo specifico, ma non ha purtroppo ancora ratificato due strumenti quadro di carattere essenziale: la Convenzione n. 155 del 1981 sulla sicurezza e salute sul lavoro ed il relativo Protocollo, nonché la Convenzione n. 187 del 2006, relativa al quadro promozionale per la sicurezza e la salute sul lavoro. Ha quindi risposto, insieme alla dott.ssa Brakenhielm Hansell, coordinatore per la sicurezza e la salute dell'International Labour Standards Department, ad alcuni quesiti posti dalla presidente Colli.

» Via libera all'apprendistato a 15 anni