Per i sindacati il “Ddl Colosseo”, appena approvato alla Camera, è illegittimo. Il provvedimento che assimila musei e siti culturali ai servizi pubblici essenziali, disciplinandone in conseguenza il diritto di sciopero, è osteggiato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. “Proseguiremo l'azione di contrasto per evitarne la definitiva conversione, anche attraverso iniziative legali affinché emergano le incostituzionalità presenti. E chiederemo l'audizione anche al Senato" spiega un comunicato.

Per i sindacati "le ragioni dell'incostituzionalità del decreto rimangono intatte: dalle mancanti 'urgenza e necessità' all'associare la fruizione del patrimonio pubblico a un diritto della persona, passando per l'invasione in un campo coperto e disciplinato dalla contrattazione". Il tutto poi, aggiungono, "in ragione di una legge, la 146 del 1990, che individua i servizi essenziali in caso di sciopero nei servizi pubblici, e tra questi è già prevista la tutela del patrimonio storico artistico".

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa sottolineano anche che "va precisato che l'attuale e disastrosa situazione in cui versano i beni culturali, sul fronte delle risorse umane disponibili, determineranno l'impossibilità certa a esercitare il diritto di sciopero dopo il via libera al decreto. Nella quasi totalità dei musei e dei siti archeologici, infatti, spesso i lavoratori presenti in servizio sono pari alle 'prestazioni minime' da garantire”.