Fortissima è la rappresentanza, quasi in testa al corteo, dei lavoratori metalmeccanici di Modena. “Non è bello ciò che è bellico, ma è bello ciò che è pace” recita lo striscione (con un divertente e incisivo gioco di parole) che apre il loro spezzone, facendo quindi un chiaro riferimento alla parole d’ordine contro la guerra. Subito dopo colpisce l’attenzione un gigantesco lenzuolo, dalle misure di 3x5 metri, con su scritto “Il valore del lavoro, il rispetto degli accordi”. Spiega Cesare Pizzolla, segretario generale della Fiom Cgil modenese: “Il primo striscione, quello sulla guerra, lo abbiamo preparato nelle ultime ore. Il secondo, invece, è da vent’anni che lo portiamo in piazza, ma è sempre attuale”. A Modena, aggiunge Pizzolla, la “contrattazione aziendale va a rilento, anche se qualche accordo siamo riusciti a firmarlo. Ora, assieme a Ferrara e Bologna, abbiamo costituito un tavolo regionale per discutere i problemi determinati dal Jobs Act. Alla faccia di chi dice che noi della Fiom con contrattiamo”.