Un giovane operaio è morto precipitando da circa tre metri mentre svolgeva lavori nella sala ricevimenti “Villa Marchesi”, sulla strada provinciale che collega Campi salentina a Novoli, nel Salento. La vittima è Stefano Vetrugno, 32 anni di Carmiano. Sembra che a provocare la caduta sia stato il crollo improvviso di un balconcino in pietra leccese sul quale stava lavorando.

“L’ennesimo inaccettabile incidente riaccende una questione non più rinviabile: quella della salute e della sicurezza sui posti di lavoro. Per contrastare questa piaga serve l’impegno di tutti – istituzioni, parti sociali e soprattutto parti datoriali – con l’obiettivo di tutelare la persona, prima ancora del margine di profitto”. Lo affermano in una nota Valentina Fragassi e Simona Cancelli, segretarie generali della Cgil e della Fillea (edili) di Lecce. “Nel giorno in cui la Cgil è impegnata a Melpignano nella formazione dei propri Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls ed Rlst) – osservano –, il Salento è costretto a piangere l’ennesimo lavoratore, uscito la mattina per andare a lavorare e che non tornerà più a casa”.

“Nel settore edile – proseguono le due sindacaliste – abbiamo già pianto troppe vite umane. Il 2018 si sta confermando nefasto: dall’inizio dell’anno, a livello nazionale, nel primo trimestre sono 22 edili in più rispetto allo stesso periodo del 2017, con un incremento del 50%. E oggi purtroppo facciamo i conti con la prima morte, nel settore costruzioni,
anche in provincia di Lecce”. Per contrastare gli innumerevoli incidenti mortali che da sempre affliggono il Salento, la Cgil e tutte le sue categorie “si impegneranno affinché si verifichi un cambio culturale vero, insistendo sulla formazione dei propri delegati, degli Rls e degli Rlst sui quali troppo spesso si scaricano responsabilità eccessive. Verificheremo puntualmente, insieme con istituzioni, parti datoriali e organi di controllo, le condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori nell’espletamento della loro attività”.