"Non c'è neppure un debole nesso tra l'abolizione dell'articolo 18 ed eventuali misure per fare ripartire la crescita. Lo dice anche la commissione crisi del parlamento europeo". "Abolire l'articolo 18 serve solo a scatenare lo scontro sociale". A sostenerlo è Sergio Cofferati, europarlamentare Pd, in un'intervista su 'Il Manifesto'.

"Ai sindacati, e in particolare alla Cgil - sottolinea l'ex segretario - non resta altro da fare che prendere le distanze dalle ipotesi del governo e ricominciare a mobilitarsi". Secondo Cofferati, l'orientamento del governo di fronte alla crisi" è fin troppo chiaro: si punta a colpire i ceti più deboli. E' questo il profilo ideologico che tiene insieme le ipotesi, alcune delle quali veramente reazionarie, annunciate da Tremonti". Ma per l'europarlamentare in quota Pd "questo governo ha perso ogni legittimità. Non solo si mostra evidentemente commissariato ma non dimostra neanche quel minimo di senso di responsabilità per dire che cosa vuole fare. Non si è mai visto un esecutivo che incontra le parti sociali, non dice nulla, e il giorno dopo parla per bocca della Bce".

Quanto alla posizione che il Pd deve assumere rispetto alle scelte che verranno, "credo - dice l'ex segretario della Cgil - che nessuna organizzazione progressista possa digerire le misure annunciate dal governo. Sono in gioco le condizioni di vita e di lavoro di una larga parte dei cittadini rappresentati anche dal Pd, e sono in gioco equilibrio ed equità sociale. Si tratta di valori costitutivi. Il ruolo di un partito di sinistra, o centro sinistra, in un momento di crisi così grande, deve essere quello di mettere in campo questi valori, non di annacquarli. Cercando di proporre soluzioni concrete, ma anche conseguenti ai propri principi".