Scongiurare il licenziamento di 273 lavoratori della Coop in Sicilia. Questo l'obiettivo della Filcams regionale. La chiusura annunciata di alcuni punti vendita dislocati in tutta la regione, infatti, comporterebbe nell’immediato 113 esuberi, ai quali se ne aggiungerebbero altri 160 in quelli in ristrutturazione. La Filcams Cgil Sicilia ha quindi chiesto che questi lavoratori vengano collocati nei nuovi 7 punti vendita che Coop, col piano industriale 2017/2019,  prevede di aprire nelle piazze di Palermo, Messina e Catania  e nei nuovi reparti in siti già esistenti. In attesa della ricollocazione la Filcams ha chiesto che si ricorra agli ammortizzatori sociali e che i lavoratori vengano riqualificati per le nuove mansioni. Coop ha parlato di potenziali acquirenti dei punti vendita in chiusura, ma su questo argomento il sindacato ha sollecitato “informazioni precise e eventuali garanzie per i lavoratori”.

“Abbiamo sollecitato anche – dice una nota della Filcams regionale- un piano di flessibilità condiviso con i lavoratori  per una modulazione più efficiente e di lungo periodo dell’orario di lavoro, un piano di mobilità incentivata su base volontaria basata sul solo criterio della non opposizione al licenziamento e  la verifica degli strumenti per accompagnare i lavoratori alla pensione”. La Filcams riferisce che Coop sarebbe disposta ad accettare le richieste sindacali, ma che per scongiurare i licenziamenti ha dichiarato di dovere ottenere un risparmio di 2 milioni sul costo del lavoro. Le proposte sindacali sarebbe dunque insufficienti rispetto a questo obiettivo. La trattativa proseguirà nei prossimi giorni e il sindacato fa sapere che punterà alla massima salvaguardia dell’occupazione. Oggi intanto la Filcams tiene un’assemblea dei rappresentanti sindacali Coop con la partecipazione delle strutture regionale e nazionale.” La Filcams- dice la nota della categoria- punta a ridurre al massimo l’impatto occupazionale della crisi della Coop col convincimento che il primo passo per contenere i costi debba essere fatto attraverso la riduzione delle inefficienza e non pretendendo prezzi così alti sotto il profilo occupazionale”.
2017 dac