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L'azienda Convergys Italia, dei call center parte dell'omonimo gruppo multinazionale, ha comunicato a fine ottobre l'intenzione di chiudere la sede di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano per concentrare tutta la sua attività sulla sede di Cagliari. Convergys ha proposto ai lavoratori il trasferimento del posto di lavoro, motivandolo esplicitamente con la ricerca dei vantaggi che una regione con un così alto tasso di disoccupazione, come la Sardegna, offrirà all'azienda.
Secondo la Slc Cgil Milano, questa decisione “decreta, di fatto, la perdita del posto di lavoro per la quasi totalità dei 221 dipendenti di Cernusco, essendo solo una piccolissima parte di questi nelle condizioni di accettare il trasferimento”.
La stragrande maggioranza dei lavoratori, infatti, come gran parte dei dipendenti dei call center in Italia, non ha più un'età “caratterizzata da quella libertà da vincoli familiari ed economici che consente un simile spostamento”.
Sono stati numerosi da quel momento le mobilitazioni e presidi dei lavoratori, che non hanno però sortito ad oggi il minimo ripensamento dal parte della proprietà. Così come a nulla ha portato il tavolo sindacale aperto all'interno della procedura di trasferimento collettivo. Il tutto, secondo il sindacato, a cauda della “totale chiusura da parte dell'azienda a soluzioni alternative”, su cui le tre organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil “si sono rese disponibilissime, da subito”.
Per questo i sindacati si sono rivolti alle istituzioni. Giovedì 24 novembre è stata infatti fissata un'audizione alle ore 11.15 presso la IV Commissione del Consiglio Regionale della Lombardia, che ha invitato l'Azienda e i suoi 4 Committenti (Samsung, Hp, Philips e Otis). Per quel giorno è stato anche proclamato lo sciopero dei lavoratori per l'intera giornata con due presidi: il primo, dalle 9,30 presso la sede di Samsung di Milano, il secondo, dalle 10,30 alle 13,00 dinanzi alla sede del Consiglio regionale in concomitanza con l'audizione.