La Fiom Cgil Lombardia scrive ai capigruppo del Consiglio regionale per chiedere un incontro urgente in merito al rifinanziamento della legge sui contratti di solidarietà, messa seriamente a rischio in nome di incomprensibili ragioni di bilancio.

"Da quello che si apprende da fonti stampa – si legge in un comunicato delle tute blu lombarde –, infatti, non si troverebbero le risorse per rifinanziare il fondo di 2 milioni per la legge sui contratti di solidarietà, che fu approvata all'unanimità soltanto un anno fa, grazie anche alla spinta delle organizzazioni sindacali, ed è ad oggi, di fatto, l'unica misura anticrisi varata in Lombardia, nonché un ammortizzatore sociale alternativo ai licenziamenti. Vale la pena ricordare, in tema di esuberi, che per riferirsi esclusivamente all'ambito metalmeccanico, a perdere il lavoro nella piccola e media impresa lombarda sono stati in 5.467, soltanto 805 nell'ottobre scorso, secondo le ultime stime disponibili. Segno che la situazione è estremamente drammatica e necessita politiche di sostegno, non tagli".

"E' inaccettabile – scrive il segretario della Fiom lombarda, Mirco Rota, nella missiva inviata agli esponenti di tutti gli schieramenti politici –, che di fronte a un'escalation della recessione, si decida di tagliare il fondo di 2 milioni per i contratti di solidarietà. Riteniamo inammissibile la mancanza di fondi per rinnovare questo provvedimento. La Giunta e il Governatore Maroni, in prima persona, devono impegnarsi a trovare le risorse. Se oltre cento imprese hanno avuto accesso al fondo, significa che si è evitata un'ulteriore perdita di posti di lavoro".

“Si tratta di una misura ineludibile – prosegue Rota –; per noi, la questione non solo è delicata e urgente, ma necessaria per salvare i posti di lavoro. Vogliamo chiedere e capire da ogni forza politica in modo chiaro cosa pensa, ma soprattutto cosa intende fare su questo provvedimento”.

"Siamo dell'avviso che vada fatto uno sforzo urgente per individuare una soluzione alla mancanza di soldi, non piegarsi a meri calcoli ragionieristici e di bilancio, quando di mezzo ci sono le vite delle persone e dei lavoratori, strozzati dalla crisi. Ci aspettiamo da parte di tutti i consiglieri una fattiva collaborazione e una presa di responsabilità per alimentare nuovamente il fondo, dando le risposte che i lavoratori giustamente si aspettano dalle istituzioni", conclude il dirigente sindacale.