“La vertenza delle concessionarie Mercedes e Smart Auto inerente ai lavoratori del territorio di Bologna delle società Interauto Spa, Meb & Car Spa, Diesis Srl, Nykorfin Srl per i quali è stata richiesta la procedura di cassa integrazione straordinaria continua di giorno in giorno ad aggravarsi”. È quanto affermano in una nota congiunta la Fiom e la Filcem Cgil locali, ricordando che “la dopo la revoca del mandato da parte della casa madre Mercedes, la sorte dei 138 lavoratori è appesa a un filo”.

Nell'incontro tenutosi oggi, riferiscono le due sigle di categoria, “la direzione aziendale delle società ha ribadito l'intenzione di voler procedere nelle richieste dei singoli concordati che riguardano le imprese. È evidente che tali richieste con il ritiro del mandato da parte di Mercedes, risultano essere più a rischio per quanto riguarda la possibilità di mantenere i livelli occupazionali”.

Di fronte a una situazione aziendale definita “disastrosa”, ad oggi secondo Fiom e Filcem “non risultano esserci imprenditori interessati ad un eventuale subentro per la sede di Casalecchio di Reno. Risulta estremamente importante a questo punto che la casa madre Mercedes si renda disponibile ad incontrare le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti dei lavoratori per affrontare la discussione sul futuro dei 138 lavoratori”.

“Ci auspichiamo – prosegue il comunicato – che quanto dichiarato nei giorni scorsi sulla stampa da parte di Mercedes, inerente alla tenuta in considerazione dei problemi occupazionali che potrebbero emergere - come più volte sottolineato da noi e dalla Regione Emilia-Romagna alla quale è stata richiesta la riconvocazione del tavolo di confronto come stabilito nell'accordo del 8 Luglio - non sia soltanto una operazione di marketing tesa a difendere il marchio da eventuale pubblicità negativa, ma un impegno serio e concreto a sedersi ad un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali e le istituzioni per la salvaguardia dell'occupazione”.

Per il 14 settembre è prevista un’assemblea sindacale di tutti i lavoratori di Bologna e provincia per decidere le iniziative da portare avanti nei prossimi giorni, “non escludendo alcuna azione che possa essere utile a trovare una soluzione a una vertenza che va avanti da oltre 9 mesi”. Altre assemblee saranno svolte dai lavoratori delle stesse imprese delle altre province dell'Emilia-Romagna.