Il 6 giugno sarà sciopero per i 24mila lavoratori di Roma Capitale: i dipendenti del Comune incrociano le braccia per respingere i tagli al salario accessorio e difendere i servizi pubblici per i cittadini e le imprese. Lo ricordano in una nota congiunta Fp - Cgil Cisl - Fp Uil - Fpl e Csa, i sindacati che hanno proclamato l'astensione.

La vertenza dei lavoratori capitolini, scrivono, "giunge dunque alle estreme conseguenze visto che, in assenza di un intervento, si profila una riduzione della quota di retribuzione collegata alla produttività". Salario che, sottolineano i sindacati, “è servito in questi anni a pagare prestazioni e flessibilità del personale, peraltro in regime di blocco contrattuale da 5 anni”. In sostanza il salario accessorio ha consentito di “mantenere inalterato il livello dei servizi pubblici nonostante la cronica disorganizzazione dell’amministrazione e l’aumento di complessità dei bisogni dei milioni di persone che ogni gio rno vivono, lavorano, studiano o visitano la città”. 

I dipendenti di Roma Capitale "sono stretti in una morsa che da una parte vede aumentare la loro produttività sia a fronte della diminuzione del personale, circa 10.000 unità negli ultimi 8 anni, che dei servizi da presidiare, il 30 - 40% in più nell’ultimo decennio. Grandi eventi, servizi sociali, asili nido, servizi notturni, mobilità. La città vive in uno stato di c ontinua emergenza, 24 ore al giorno, mentre i lavoratori sono costretti a fare i conti con un turn - over bloccato e con l’assenza di qualsiasi intervento di riorganizzazione dei servizi” attaccano Fp - Cgil Cisl - Fp Uil - Fpl e Csa. “E la giunta Marino, così come quelle precedenti, resta immobile”. Venerdì i lavoratori saranno in corteo da Piazza della Bocca della Verità (ore 8.30) fino al Campidoglio.