Cgil, Cisl e Uil di Torino e del Canavese denunciano che, a partire dal 1° febbraio scorso, per 170 lavoratori della Comdata di Ivrea il rapporto di lavoro è stato interrotto. Altri 60 vedranno scadere le loro ultime missioni venerdì 9 febbraio, per un totale di 230 persone lasciate a casa dal giorno alla notte, senza avvisare nessuno, nemmeno i sindacati. "Una vera doccia fredda" commenta Davide Franceschin, segretario generale di Nidil Cgil Torino: "Settanta erano a tempo indeterminato, assunti dalle agenzie con gli sgravi fiscali del 2015 e verranno ricollocati. Per gli altri invece il futuro resta incerto".

Dopo avere sottoposto "i lavoratori alle pressanti condizioni di una 'flessibilità selvaggia' (contratti di assunzione per tre ore al giorno, poi diventate il doppio sul campo), l'azienda ha spiegato che la decisione si è resa necessaria a seguito di un drastico calo di volumi di lavoro determinato in particolare dalla commessa del servizio 187". Secondo fonti non ufficiali, per febbraio, risulta un calo di chiamate di oltre 300 mila unità. "Consapevoli delle difficoltà del settore - dichiarano i sindacati - non possiamo dimenticare che i lavoratori da scartare sono somministrati, persone che hanno ricevuto la laconica comunicazione 'il tuo contratto è scaduto e non sarà rinnovato'. Non si può pensare che ci siano differenze tra lavoratrici e lavoratori che siano diretti o meno, quindi li consideriamo veri e propri licenziamenti". Gli interinali, ribadisce Franceschin, hanno la stessa dignità dei lavoratori "che hanno un contratto diretto con l'azienda. Sappiamo che il settore è fragile sul piano occupazionale, ma questo non giustifica l'uso indiscriminato e non rispettoso delle persone".

I sindacati, considerando "gravissimo il comportamento unilaterale dell'azienda", chiedono un incontro urgente. "Comdata si occupa dei servizi di call center Telecom e Wind, con un impatto occupazionale importante per il territorio, è necessario comprendere le prospettive aziendali e i livelli occupazionali per individuare e concordare le necessarie soluzioni nel rispetto dei lavoratori" spiegano in una nota. In attesa di una risposta, venerdì 9 febbraio i sindacati incontreranno le agenzie interinali, in assenza di riscontri si procederà alla mobilitazione dei lavoratori.