"Ancora una volta, in spregio a trasparenza e correttezza, si è consumato l'ennesimo colpo di mano in Consiglio dei ministri sugli appalti". È quanto denuncia il segretario confederale della Cgil Franco Martini, che commenta la cancellazione del comma 2 dell'articolo 211 del nuovo codice degli appalti. 

"Aver tolto i poteri all'Anac è un atto grave non solo nel metodo, ma ancor più nel merito, e - sostiene - il messaggio che esce dal Cdm è chiaro: il settore degli appalti deve rimanere zona franca, dove regolarità e trasparenza debbono ancora abdicare alla corruzione". 

Per il dirigente sindacale "si tratta di un atto inconcepibile, una totale mancanza di rispetto del Parlamento", motivo per cui "occorre porre rimedio e chiediamo al governo e al ministro Delrio di intervenire immediatamente". 

"Il sindacato confederale - conclude Martini - risponderà con forza alla scelta dell'esecutivo, che ha ceduto ancora una volta agli interessi di chi si oppone al cambiamento nel mondo degli appalti".