Si avvicina il ventesimo anniversario del massacro di Tiananmen, compiuto dall'esercito cinese nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989, e la Cina si chiude nel silenzio ufficiale: blocca l'accesso alla storica piazza, aumenta la censura su Internet e rafforza le restrizioni sugli attivisti.

A quanto riporta l'Agi, aumenta il numero dei poliziotti intorno alla piazza e le perquisizioni per chi si avvicina alla zona. Il dissidente Qi Zhiyong, che perse la gamba sinistra nella strage ed è sotto costante sorveglianza della polizia, ha riferito all'agenzia France Press chè stato costretto a salire su un'auto per essere allontanato da Pechino.

Pechino ha bloccato anche l'accesso al microblogging Twitter, la posta elettronica di Hotmail, il nuovo motore di ricerca Microsoft Bing e il server fotografico Flickr. In un comunicato, Reporter senza frontiere ha ricordato che "il black out sull'informazione è stato così efficace per 20 anni che la gran parte dei giovani cinesi sono del tutto ignari di quel che accadde quella notte". Le università del paese continuano a omettere l'accaduto e non ricorderanno l'anniversario.

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