Una lettura attenta dei dati sull’andamento dell’occupazione diffusi oggi "ci allontana dai commenti prevalentemente positivi che si rincorrono: sono molti i fattori di preoccupazione da evidenziare, dal calo della crescita dei posti di lavoro alla prevalenza dei contratti precari, passando per la conferma dell’esplosione dei voucher e per l’altissima percentuale di disoccupati, soprattutto giovani”. Così Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil, in seguito alla diffusione della nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione nel III trimestre 2016, pubblicata questa mattina da Istat, ministero del Lavoro, Inps e Inail.

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Innanzitutto la crescita dell'occupazione è in calo nella seconda parte del 2016, spiega, "dato che dimostra che anche l’aumento dei cosiddetti ‘contratti stabili’ è stato prevalentemente effetto degli sgravi contributivi del 2015, diminuiti quest’anno. Inoltre - prosegue - gran parte della nuova occupazione è fatta di contratti precari: quando va bene tempi determinati o lavoro interinale, quando va male voucher”.

Per quanto riguarda i voucher la segretaria confederale della Cgil sostiene che la loro continua ascesa sia “un vero e proprio dramma”, e invita chi continua a considerarli un fenomeno marginale “a conoscere le storie di chi, sfruttato, vede nei buoni lavoro, spesso accompagnati da tanto lavoro nero, l’unica prospettiva di reddito”.

Scacchetti sottolinea poi da un lato il persistere di “un’altissima percentuale dei disoccupati, specie fra i giovani”, e dall’altro che “tutta la scommessa del Jobs act sul rilancio delle politiche attive è oggi ferma al palo”. Sul tema delle politiche passive, la dirigente sindacale si dichiara “preoccupata per la cessazione di strumenti quali la mobilità e la cassa in deroga, che sono stati fondamentali per sostenere l'occupazione in questi anni di crisi, di cui continuano a sentirsi gli effetti”.

“Rilancio degli investimenti, politica industriale, diritti e lavoro di qualità sono pertanto le uniche ricette per dare una spinta, concreta e forte, a crescita e occupazione”, sostiene Scacchetti, che conclude: "Per questo ribadiamo le nostre rivendicazioni per un Piano del lavoro, per la Carta dei diritti universali e per i quesiti referendari che la sostengono”.