Sono stati tutti assolti con formula piena i nove ex manager di Pirelli accusati a Milano di omicidio colposo e lesioni gravissime, per i 28 casi di operai morti o ammalati a causa dell'amianto, dopo aver lavorato negli stabilimenti milanesi dell'azienda tra gli anni '70 e '80. Lo ha deciso il giudice della quinta sezione penale del Tribunale. Annamaria Gatto. A quanto riferisce l'Ansa, i familiari delle vittime hanno protestato urlando "vergogna". È stato mostrato uno striscione che recita: Gli operai sono stati uccisi due volte, dai padroni e dai giudici".

È un brutto messaggio per tutto il mondo del lavoro, questo il primo commento del sindacato dopo la notizia. "La sentenza Pirelli Bis è un vero e proprio calcio al diritto alla salute, un brutto messaggio". Lo dichiara Claudio Iannilli, responsabile amianto della Cgil nazionale. "Mentre altrove si pone il problema amianto - spiega -, vedi l'ultima decisione del governo canadese, in Italia si torna indietro e passa il principio per cui, in nome del capitale, è permesso fare tutto, persino mettere in pericolo vite umane e provocare la loro morte rimanendo impuniti. Noi non ci fermeremo, intendiamo continuare a lottare per la giustizia, nel rispetto di chi subisce i danni provocati e di chi per amianto è morto".

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