“Una manovra inutile per la crescita, dannosa per il paese, iniqua per lavoratori e per pensionati”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Ferrara Raffaele Atti, in una conversazione con il quotidiano La Nuova Ferrara, precisando che la manovra finanziaria “non ha un contenuto effettivamente espansivo: si affida la crescita alla svalutazione del lavoro, a incentivi generalizzati alle imprese e a una riduzione fiscale in parte illusoria”. La Legge di stabilità, continua Atti, resta nel campo “dell'austerità flessibile che rinvia i problemi: il governo non ha aperto alcuna vertenza con l'Europa”.

Atti contesta, in primis, il taglio della Tasi sulla prima casa: “I lavoratori dipendenti sono proprietari di casa al 49 per cento, mentre autonomi e professionisti all'83, quindi se ne avvantaggiano i più ricchi”. Non piace neanche l'aumento della soglia all'uso del contante, con il quale “si strizza l'occhio agli evasori”. Bocciati pure i tagli a Regioni e sanità, che “portano all'alternativa tra aumento dei ticket o riduzioni delle prestazioni”. Infine, del tutto bocciati i tagli a Caaf e patronati, con i quali “si mette a rischio l'assistenza gratuita ai più deboli”. La ricetta del segretario generale della Cgil Ferrara, allora, è quella di “un forte aumento degli investimenti pubblici, una finalizzazione degli incentivi alle imprese, una manovra fiscale sui patrimoni, una serrata lotta all'evasione, una riforma radicale della legge Fornero, che riveda i criteri di accesso alle pensioni e riapra spazi al turn over”.