Al via a Bologna oggi (lunedì 19 novembre) il XII congresso della Cgil Emilia-Romagna. L’assise, cui partecipano 704 delegati e che si conclude mercoledì 21, è intitolata “Una regione europea. Integrata, solidale, sostenibile, per una piena e buona occupazione”. Un appuntamento importante, così lo definisce il segretario generale Luigi Giove: “Ormai i congressi non li fa più nessuno. C'è solo un partito che sta pensando se farlo, mentre per tutti gli altri valgono solo i tweet e i like. Per noi è un momento importante, che ci permette di fare un percorso democratico e che rappresenta un’occasione per confrontarsi”.

Ad aprire il congresso è l'intervento del presidente emerito dell'Anpi Carlo Smuraglia, seguito dal saluto del sindaco di Bologna Virginio Merola, dalla relazione del segretario regionale della Cgil e dagli interventi degli invitati, tra cui quello del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Seguono gli adempimenti congressuali (elezione delle commissioni) e alla ripresa dei lavori (ore 15) il dibattito fino alle 18.30. Nella seconda giornata (martedì 20 novembre), l'intervento - in tarda mattinata - del segretario generale della Cgil Susanna Camusso. La relazione conclusiva, che si tiene mercoledì 21, è affidata al segretario confederale Cgil Franco Martini.

“Il congresso - sottolinea Giove - è l'occasione per fare il punto sullo stato dell'economia nazionale, ma ha anche una valenza programmatica, orientata a un’analisi sulla gestione del Patto per il lavoro regionale” e a discutere sull'importanza per l'Emilia-Romagna, terra di export forte, della dimensione internazionale “in un'epoca di sovranismo, di dazi, di muri e di frontiere, in cui un sistema come quello emiliano-romagnolo avrebbe solo da perdere, poiché, se si chiudono le frontiere, non c'è solo un problema sociale e morale ma anche economico”.

L’assise regionale è la tappa conclusiva di una campagna congressuale che, tra il 20 giugno e il 5 ottobre scorso, ha visto 10.405 assemblee di base. Gli iscritti che si sono espressi sui documenti congressuali sono stati 139.373; il 95,9 per cento dei votanti ha sostenuto il documento “Il lavoro è”, con prima firmataria Susanna Camusso, mentre il 4 per cento il documento “Riconquistiamo tutto”, con prima firmataria Eliana Como.