CATANIA - Con il finanziamento di 5 milioni della Regione, e i soldi (1,7 mln di euro) che hanno messo di tasca propria, gli ottanta soci lavoratori della nuova Cesame di Catania sono pronti ad avviare la fase di ristrutturazione della storica azienda di sanitari. A giugno l'operazione dovrebbe già essere avviata. A breve invece, subito dopo il passaggio alla Corte dei conti, saranno firmati i contratti di finanziamento. Anche il general contractor è stato scelto: si tratta della Cll di Civita Castellana, azienda di meccanica di precisione leader nazionale nel settore delle costruzioni industriali delle ceramiche sanitarie di qualità. Il giorno della festa è arrivato oggi (15 marzo) per gli ex licenziati dall'azienda catanese di sanitari tra le più note al mondo, che chiuse i battenti lasciando senza lavoro i dipendenti super specializzati. Da sei anni i soci della Cooperativa Cesame seguono quello che apparve già da subito qualcosa di più di un sogno. 

A presentare alla stampa i dettagli del rilancio, stamattina in sala Russo, sono stati il presidente della cooperativa, Sergio Magnanti, i componenti del cda della nuova Cesame Vito D'Antoni e Salvatore Falsaperla, il segretario generale della Camera del lavoro Giacomo Rota, la segretaria confederale Margherita Patti e il segretario della Filctem Cgil Peppe D'Aquila, che ha aperto l'incontro non senza una certa emozione: "È arrivato il gran giorno, possiamo finalmente augurare un "buon ritorno al lavoro" ai soci della cooperativa Cesame. Forse avremmo potuto fare quest'annuncio già due o tre anni fa, ma non siamo riusciti a far combaciare i tempi della politica con quelli del progetto imprenditoriale. È stato valorizzato un progetto vero e importante che rappresenta un modello di sviluppo sano, nuovo ed alternativo all'assistenzialismo fine a se stesso. È un evento storico che accompagneremo con la sottoscrizione di un protocollo di legalità con la Prefettura. L'intenzione è quella di lavorare con grande trasparenza e valore. Lavoratori e sindacati vogliono dare un senso preciso a tutta questa operazione".

Vito D'Antoni del cda interviene, commosso: "Forse stavolta arriveremo al traguardo ma abbiamo imparato a nostra spese cosa è davvero il sistema italico e siculo in particolare ma siamo fiduciosi e coscienti delle nostre capacità. Lo stabilimento sarà di 20 mila metri quadri, più razionalizzato del precedente e stiamo lavorando ad un nuovo catalogo. In questo anno di ricostruzione il nostro obiettivo non sarà solo aprire lo stabilimento, ma mantenerlo in vita. Avremo forni nuovi, macchinari nuovi, nuova produttività  e puntiamo su prodotti di qualità. C'è ancora una fascia di mercato che vuole spendere su ottimi sanitari".

Il contratto di sviluppo settoriale nei giorni scorsi  è stato sottoscritto dal presidente Magnanti, dall'assessore regionale Mariella Lo Bello, dal direttore del Dipartimento Attività produttive, e dall'architetto Alessandro Ferrara. Magnanti ha voluto ringraziare innanzi tutto i soci della cooperativa, la Cgil, l'assessore Lo Bello, e il presidente Crocetta, il dirigente regionale Caudo, il sindaco Bianco e anche la stampa, per l'attenzione concessa al caso: "C'è voluta una gran dose di caparbietà e volontà per raggiungere quest'obiettivo. - ha detto- Ci hanno guardato spesso come se fossimo Don Chisciotte o addirittura dei Rambo. E pensare che tutto partì nel corso di un' assemblea pubblica di sette anni fa. Da lì iniziò anche il percorso di creazione della cooperativa, seguita dalla valutazione del ministero e dell'allora prefetto Santoro  che con una rapidità eccezionale ci procurò il primo appuntamento importante. Era il 23 dicembre  del 2009". Appassionatissimo l'intervento di Margherita Patti, che nei primi anni della vertenza, seguì passo dopo passo la Cesame, in qualità di segretaria Filcem: "Non abbiamo permesso la speculazione. E i dipendenti  hanno aspettato a lungo, al limite della fame. Non volevamo perdere lavoratori e non volevamo che si portassero via marchi storici. Ogni volta che accadono episodi così infausti nel mondo del lavoro, ogni volta che una grande azienda chiude,  tutta la città dovrebbe mettersi insieme per dire "no" ad uno scippo che tocca un'intera comunità. Direi che laddove non vogliamo la mafia, dobbiamo proporre questo tipo di modello virtuoso" .

Il segretario generale Rota ha chiuso l'incontro: "Finalmente oggi proponiamo una conferenza stampa per festeggiare un evento positivo. Quella della Cesame è una storia di una Sicilia sciasciana "al contrario". È una storia di redenzione. Che passa dalla determinazione di chi vuole ottenere il risultato. Consegneremo la tessera onoraria della Cgil a Magnanti".