Secondo la Ces, il messaggio degli elettori e delle elettrici delle Europee del 25 maggio scorso è chiaro. Disoccupazione, precarietà e bassi salari sono i principali problemi della UE. “Occorre quindi mettere in atto politiche che rilancino la creazione di posti di lavoro, tutelino le persone e il modello sociale europeo”. E’ ‘quanto emerso dalla seduta del Comitato Esecutivo della CES dell’11 e 12 giugno 2014

“Il risultato delle elezioni – scrive la Ces in una nota - dimostra la crescente distanza fra i lavoratori e i cittadini europei e le istituzioni e leader della UE. È un chiaro segnale del fallimento delle politiche di austerità imposte dai governi nazionali nel corso degli ultimi cinque anni”.

“La Ces – continua il comunicato -ha richieste e proposte chiare riassunte nel “Patto Sociale per l’Europa” e nell’ampio piano di investimenti da noi sostenuto. Con questo piano, la UE potrebbe creare 11 milioni di posti di lavoro e rilanciare la reindustrializzazione sostenibile dell’Europa. Questo piano può essere realizzato se i leader politici fossero pronti a cogliere il messaggio emerso dal voto”.

Inoltre, “le istituzioni europee devono essere più trasparenti e più democratiche e devono rispettare il voto espresso dalle cittadine e dai cittadini. Quindi il Consiglio Europeo deve proporre un candidato che rifletta la scelta del Parlamento democraticamente eletto”.

“La nuova Commissione Europea, - conclude la Ces - a cominciare dal Presidente, deve affrontare le nostre richieste di un nuovo corso per l’Europa. Durante il prossimo mandato la CES si impegnerà a rappresentare il punto di vista dei lavoratori e ad agire per il lavoro di qualità e per l’Europa sociale”.