Si sono concluse le assemblee con i lavoratori della ditta Cerutti negli stabilimenti di Vercelli e di Casale, nelle quali Fiom, Fim e Uilm hanno messo al corrente tutti i lavoratori di quanto emerso durante l’incontro con l’azienda effettuato il 14 giugno. L’azienda ha informato di aver portato a termine tutti gli obblighi previsti dal concordato e, pertanto, che sia ragionevole pensare che entro la fine del mese - massimo inizio luglio - la procedura dovrebbe essere eseguita, anche se l’ultima parola spetta al giudice concordatario in base alla relazione dei revisori dei conti. Quindi ha informato i sindacati che si apre una fase nuova.

Sicuramente i prossimi tre anni saranno in salita, ma l'azienda conferma un piano industriale siglato con due grossi fornitori che va a coprire il periodo da inizio 2017 a fine 2020 (anno in cui la Cerutti festeggerà il suo centenario). Anche le banche hanno dato fiducia a quanto proposto da Cerutti, in quanto hanno aperto una linea di credito di sei milioni di euro per creare un volano a sostegno degli ordini già in cantiere. "Nessuno licenziamento" ha garantito Cerutti: l’azienda userà ogni strumento a sua disposizione per garantire la promessa.

In più, sono previste ben 25 macchine: al momento, per il 2017, dieci saranno fatturate per giugno e ulteriori 13 sono già in ordine. Se questo è il trend "ci aspettiamo che poco per volta la nostra richiesta di investire per riuscire a saturare i volumi produttivi, potrebbe iniziare a dare i primi segni" afferma Ivan Terranova, segretario generale della Fiom Cgil Vercelli Valsesia. E aggiunge: "Sicuramente è troppo presto per cantare vittoria, ma vedremo nei prossimi mesi se quanto annunciato diventerà realtà".

Al di la di queste notizie positive, "siamo comunque a ricordare che da anni sollecitiamo perché nell’azienda ci siano investimenti: il reparto macchine necessita di interventi seri e soprattutto rimane aperta una questione che lo stesso dott. Cerutti non nasconde. Ovvero: quale sarà il futuro per il reparto Assemblaggio di Casale? Al momento nulla cambierà, tuttavia ci conferma che è in atto una valutazione per spostare il reparto a Vercelli e se questo sarà il contesto, ovviamente il sindacato, anche su mandato dei lavoratori, aprirà una discussione. Se il futuro è ottimizzare per rilanciare l’occupazione e il futuro dell’azienda, le parti saranno disponibili a trovare delle soluzioni, ma se non sarà così, lo scenario futuro cambia», conclude Terranova.