S.L.F., edile disoccupato di Catania, si è dato fuoco stamattina nei pressi di piazza Risorgimento a Catania. E' stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale "Cannizzaro" ma per mancanza di posto in terapia intensiva è stato poi trasferito all'ospedale di Acireale. "L'uomo ha ceduto alla disperazione a seguito di un sequestro di merce abusiva alimentare". E' quanto si apprende da una nota, diffusa dalla Fillea Cgil.

"S., nonostante fosse un operaio di alto profilo professionale, esperto escavatorista, da due anni era senza lavoro e per sbarcare il lunario vendeva frutta per strada. Si arrangiava, come si arrangiano migliaia di lavoratori per portare a casa un pezzo di pane, magari senza autorizzazioni ma sempre con onestà e dignità” racconta Claudio Longo, segretario generale Fillea Catania, scosso per questo ennesimo gesto di disperazione, che si aggiunge ai tanti che in questi anni si sono verificati tra gli edili siciliani.

“Con lui e centinaia di disoccupati e lavoratori edili, a gennaio avevamo inscenato la protesta dei cappelli di carta per chiedere alle istituzioni di sbloccare tutte le opere cantierabili ma ancora ferme a causa di pastoie burocratiche" prosegue Longo "per questo chiedemmo alla Prefettura di istituire subito un osservatorio permanente che facesse il punto sull'attività delle stazioni appaltanti, affinchè i cantieri in grado di partire venissero avviati il prima possibile. Da allora, non abbiamo ricevuto nessuna risposta." E mentre il tempo scorre e la crisi continua a lasciare senza reddito e senza speranza migliaia di lavoratori “siamo costretti a registrare l’ennesima tragedia per il lavoro che non c’è”, conclude Longo.