"Va raccontata tutta la verità sulla Castelfrigo e su chi opera in appalto nel settore delle carni. L'unica intesa che cerca di dare una risposta al sistema e ai lavoratori degli appalti dell'azienda è quella sottoscritta presso la Regione il 29 dicembre 2017. La Cgil Emilia Romagna è impegnata nel dare piena attuazione a quell'accordo, sottoscritto da tutte le rappresentanze sociali". È quanto afferma in una nota Antonio Mattioli, responsabile politiche contrattuali della Cgil Emilia Romagna.

"È un'intesa che intende rispondere nell'immediato ai lavoratori che operavano negli appalti della Castelfrigo, ricercando soluzioni occupazionali che rispettino la dignità dei lavoratori e garantiscano diritti e tutele, e che pone le basi per una soluzione definitiva per un distretto, come quello modenese delle carni, permeato dall'illegalità. Quanto sta accadendo in questi giorni, dimostra che il modus operandi del 'dividi et impera' è stato adottato per non risolvere una volta per tutte il male di un sistema che rischia di mettere in crisi un intero comparto, fondato su evasione, elusione, mancata applicazione del ccnl di riferimento e giocato sulla pelle dei lavoratori", prosegue il sindacalista.

Per l'esponente Cgil "è avvilente che in una vertenza di questo tipo, con cui si chiede solo legalità, applicazione delle leggi e delle regole contrattuali, eliminazione del caporalato e delle coop spurie, il tutto venga liquidato come uno 'scontro tra organizzazioni sindacali', con il beneplacito di chi in questo comparto continua ad agire indisturbato con modalità indecenti. L'intesa sottoscritta in Regione inizia ad avere i primi riscontri da diverse realtà che operano nei nostri territori".

"Se la Castelfrigo è davvero interessata ad affrontare il problema del distretto e le sue ricadute sociali e intende dare gambe a quanto ha convenuto davanti al prefetto nel febbraio 2016, ha tutte le possibilità, attraverso l'associazione che la rappresenta (Confindustria), di aderire all'intesa di cui è garante la Regione. In caso contrario, risulterà evidente l'intento di produrre solo finte soluzioni", aggiunge il dirigente sindacale.

"In ogni caso, la nostra lotta non si ferma: pretendiamo che il Patto per il lavoro, sottoscritto da tutti in Regione, il Testo unico su legalità e appalti (legge regionale del 2016) trovino cittadinanza nel distretto carni modenese, a partire dalla vertenza Castelfrigo. La nostra azione continuerà anche sotto il profilo legale e con il coinvolgimento degli organismi preposti", conclude Mattioli.