“Un'occasione persa e una scelta piena di rischi”. Così il segretario confederale della Cgil Danilo Barbi ha commentato la designazione da parte del governo di Claudio Costamagna a Presidente della Cassa Depositi e Prestiti.

“Il Paese ha perso un'occasione perché - ha spiegato il dirigente sindacale - all'origine del cambio di Presidenza  non ci sarebbe l'intenzione di favorire una ripresa degli investimenti reali, ma quella di agevolare alcuni gruppi finanziari attraverso una nuova ondata di privatizzazioni, viste le note posizioni del neo-presidente”.

“Il governo - ha aggiunto Barbi - continua ad affidare lo sviluppo dell'Italia alla libertà d'impresa, trascurando la gravità di un dato: gli investimenti privati dall'inizio della crisi sono diminuiti di 100 miliardi l'anno. E' del tutto evidente, quindi, la necessità di un motore pubblico per sostenere gli investimenti non finanziari, che potrebbe essere rappresentato dalla Cdp”.

Secondo la Cgil, come già ha indicato nel suo Piano del Lavoro, la Cassa Depositi e Prestiti dovrebbe svolgere la funzione di “agente finanziatore di una nuova politica industriale". "Il suo futuro - ha concluso Barbi - è quello di una banca di sviluppo del Paese, che faccia investimenti di medio e lungo periodo, tornando così alla sua missione originaria: utilizzare il risparmio dei cittadini per le opere pubbliche utili alla collettività”.