La Cgil di Caserta apre lo sportello informativo “Resto al Sud” per l'imprenditoria giovanile. Dalle ore 12,00 dello scorso 15 gennaio 2018, è partito ufficialmente il progetto “Resto al Sud”, lanciato dal ministero della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, per un incentivo all'occupazione giovanile. Utilizzando la piattaforma web Invitalia, è possibile presentare domande di finanziamento per progetti imprenditoriali dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che risiedono nelle regioni del Mezzogiorno.

Come organizzazione sindacale – comunica la Cgil di Caserta – riteniamo che i giovani rappresentino una risorsa fondamentale per le nostre terre e debbano essere supportati nel proprio percorso di crescita professionale. Come Cgil di Caserta, in un contesto economico-sociale ancora in sofferenza economica riteniamo che queste opportunità di incentivo per le giovani generazioni, debbano essere utilizzate al meglio. Pertanto – prosegue il sindacato – ci poniamo come obiettivo di sensibilizzare fortemente le giovani generazioni a poter cogliere e sfruttare queste opportunità di crescita lavorativa mettendo a disposizione lo sportello ad hoc Resto al Sud, un servizio completamente gratuito che mettiamo in campo presso la nostra sede territoriale di Caserta di Via Verdi n° 7/21, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 proprio per andare incontro alle esigenze dei giovani e per aiutarli nella loro crescita professionale”.

Resto al Sud” rientra nel decreto-legge del governo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dicembre 2017, che introduce significative agevolazioni nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Si prevede un finanziamento fino a 1.250 milioni di euro dedicati ai nuovi giovani imprenditori under 35. Ognuno di questi giovani, che non dispone di mezzi propri per avviare una sua attività, avrà a disposizione una potenziale dotazione di 40 mila euro (estensibile fino a 200 mila euro, nel caso di un progetto presentato da 5 giovani imprenditori), di cui il 35% a fondo perduto ed il restante 65% con un prestito a tasso zero. Sono previste, inoltre, azioni di accompagnamento da parte di enti pubblici, Università ed associazioni del terzo settore, a supporto di questo processo di crescita. Chi sarà in grado di produrre progetti credibili e sostenibili, avrà il pieno appoggio dello Stato, in un rapporto di responsabilità reciproca.