Si aprirà sabato 9 aprile la raccolta firme della Cgil per la proposta di legge di iniziativa popolare per una nuova carta dei diritti dei lavoratori e per proporre quesiti referendari in tema di lavoro: in Emilia-Romagna saranno mille i banchetti sparsi sul territorio.

"Potrà firmare chiunque – ha detto il segretario della Cgil regionale, Vincenzo Colla – e chiederemo a tutti i lavoratori di aderire, al mondo accademico, giornalistico, ai pensionati e alle istituzioni". Per i quesiti referendari la raccolta firme sarà possibile fino all'8 luglio, per la legge di iniziativa popolare fino all'8 ottobre.

“Abbiamo chiuso una prima fase di consultazione straordinaria – ha detto Colla –. In due mesi abbiamo fatto 41mila assemblee e avuto 1 milione e mezzo di votanti nel paese (qui tutti i dettagli per territorio e categorie, pdf). In regione, la prima in Italia, abbiamo fatto più di 8mila assemblee con più di 230mila votanti”. Per Colla il voto è un "mandato netto": in Italia infatti ha detto sì alla proposta di legge per una carta dei diritti universali del lavoro il 98,49% dei votanti (98,93% in regione) e il 93,59% si è espresso favorevolmente per i quesiti referendari (98,64% in Emilia-Romagna).

“L'obiettivo dei quesiti referendari – ha aggiunto il sindacalista – è cancellare i voucher, ripristinare la responsabilità solidale del committente sugli appalti, ripristinare la reintegra per i lavoratori di aziende dai cinque dipendenti in su quando il licenziamento è illegittimo. La carta dei diritti universali invece vuole estendere a tutti i lavoratori diritti e regole; ha una valenza di posizionamento politico-economico, per far finire la politica di austerità e la riduzione dei diritti, del costo del lavoro e del welfare”.