Sono stati recuperati nella prima mattinata di oggi (venerdì 15 aprile) i corpi dei due cavatori rimasti sepolti ieri dai detriti in seguito alla frana di un costone nella cava di marmo dei fratelli Antonioli di Carrara, nel bacino di Colonnata. A essere ritrovato per primo, intorno alle ore 6.30, è stato il corpo di Roberto Ricci, 55 anni; due ore dopo è apparso anche quello di Federico Benedetti, 46 anni. Assieme a loro c’era un compagno di lavoro che si è salvato grazie all’imbracatura ed è rimasto sospeso nel vuoto: recuperato grazie all’elisoccorso Pegaso e portato all’ospedale, gli è stata diagnosticata una prognosi di 30 giorni. L'incidente è avvenuto alle 13.50 di ieri (giovedì 14 aprile). Secondo la prima ricostruzione, i due lavoratori si trovavano sotto la cima della cava e stavano lavorando per mettere in sicurezza la parete del taglio del marmo. Improvvisamente la terra ha iniziato a franare, i lavoratori sono stati travolti da circa duemila tonnellate di marmo. L’incidente è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie: negli ultimi dieci anni nelle cave di Carrara ci sono stati nove morti e 1.258 infortuni, praticamente un incidente ogni due giorni.

Dopo la sospensione dei lavori ieri in tutte le cave ieri, oggi in provincia di Massa Carrara i sindacati Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil hanno proclamato lo sciopero generale. “L'incidente di Carrara non è un caso, ma un altro inaccettabile episodio di una mattanza che in questi ultimi mesi è ripresa nelle cave italiane” commenta la segreteria nazionale della Fillea Cgil: “In un settore che è fra i pochi a segnare indici di crescita, la sicurezza dei lavoratori non può essere una variabile fuori controllo, come dimostra il dato degli infortuni mortali dei primi mesi di quest'anno”. La strage "al di là e oltre le responsabilità penali che la magistratura dovrà accertare con la massima celerità, chiama in causa la responsabilità civile e politica di quanti, imprese o istituzioni che siano, hanno il dovere di garantire la sicurezza dei lavoratori. Le stesse concessioni estrattive vanno rapportate al rispetto effettivo delle condizioni di sicurezza e, laddove non riscontrate, vanno sospese”.

Il segretario generale della Cgil di Massa Carrara Paolo Gozzani ha sottolineato come “gli incidenti sul lavoro non si fermano, c'è sempre più paura e preoccupazione tra i lavoratori, tutti dobbiamo domandarci come fare di più per combattere questa piaga”. Per la segretaria generale della Cgil Toscana Dalida Angelini, i numeri degli incidenti sul lavoro “sembrano ormai quasi quelli di un bollettino di guerra. Ogni giorno a Carrara i lavoratori escono la mattina per fare il loro mestiere nelle cave e si chiedono se torneranno a casa. Andare a lavoro non deve mettere a rischio la vita. Avevamo chiesto un tavolo permanente per trovare strumenti di controllo e prevenzione sul tema dei rischi alla sicurezza sul lavoro, oggi siamo a riproporlo alle istituzioni locali e regionali”.

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