“Parliamo sempre che siamo nella 'Fase 2', ma sarebbe bene che iniziasse questa seconda fase. Se non ci diamo delle tappe, il confronto rischia di essere sfuggente". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo al seminario "Non è una pensione per giovani. Rapporti tra generazioni e riforma del sistema previdenziale", che si è svolto presso la sede nazionale del Pd ed è stato trasmesso su RadioArticolo1.

"La fase uno ha provato a misurarsi con l'equità del sistema - ha spiegato Camusso - e a dare risposte ma, sono stati lasciati elementi di iniquità che discriminano come, ad esempio, aver alzato l'asticella dell'età pensionabile che ha di nuovo buttato fuori le donne".

L'obiettivo del sindacato è ora "orientare la costruzione di un punto di equità del sistema, che oggi non c'è" ma "il grande problema è quello di rassicurare le nuove generazioni che avranno accesso al sistema pensionistico".

Bisogna ragionare sulla pensione di garanzia" ha detto Camusso. Occorre inoltre "un meccanismo che permetta di dare risposta a chi è rimasto attivo su mercato lavoro ma è stato discriminato dalle varie forme di precarietà”.

Infine, il sindacato contrasterà l'aumento automatico di cinque mesi per l'aspettativa di vita collegata all'età pensionabile, ha affermato la segretaria generale della Cgil. "Fossi il governo - ha detto Camusso - mi guarderei bene dal dare per scontato che si possa aumentare di cinque mesi l'aspettativa di vita. Siccome siamo le organizzazioni sindacali faremo di tutto perché questo non avvenga".