È stato rinnovato l’accordo integrativo Campari che interessa circa 700 addetti negli stabilimenti e delle sedi italiane. Il gruppo è presente in 20 paesi nel mondo con circa 4.000 dipendenti. “L’accordo – spiega Mauro Macchiesi, segretario nazionale della Flai Cgil – sancisce nuove condizioni e incrementa le relazioni sindacali con una delle aziende più importanti del food italiano. Continuando a misurarsi con problemi sulla sicurezza sul lavoro, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e il rafforzamento dell’inclusione di tutti i lavoratori, a vario titolo impegnati in Campari, in un unico sistema di relazioni sindacali”.

Infatti, con l’accordo appena sottoscritto “viene dato nuovo impulso alle relazioni sindacali e alla partecipazione con 4 commissioni: formazione professionale, sicurezza, welfare, benessere organizzativo e certificazioni sociali. Tali commissioni saranno coordinate congiuntamente dall’azienda e da un rappresentante delle organizzazioni sindacali”. 

L'azienda, nei contenuti dell'intesa, si impegna a privilegiare l’occupazione diretta rispetto ad altre forme precarie. “Viene dato l’avvio allo smart-working e, per quanto riguarda gli appalti, l’azienda si impegna ad appaltare alle aziende che applicano i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative, conferendo ruolo alle Rsu ad intervenire per controllare la regolarità e il rispetto dei contratti e interloquire con l’azienda per gli interventi adeguati. Inoltre, sulla sicurezza, sono previsti interventi periodici tra Rls e Rspp di tutte le aziende presenti negli stabilimenti”.

Per il welfare la scelta delle parti è diretta verso il welfare sanitario integrativo, previdenziale e di assistenza genitoriale. I lavoratori avranno diritto a un conto spesa welfare che va da 50 euro al primo anno fino a 80 euro nell’ultimo anno. Eventualmente il dipendente può scegliere di versare al fondo di previdenza complementare, in tal caso l’azienda contribuisce con il 50% del valore versato. “L’intesa – aggiunge Macchiesi – prevede che, se l’azienda dovesse avviare l’azionariato diffuso, i dipendenti avrebbero il diritto di accesso alle azioni con condizioni di favore. Il premio di partecipazione ai risultati viene aumentato del 13,7% a regime per un premio complessivo che salirà fino a 2.530 euro. L’aumento del premio di partecipazione ai risultati e del conto welfare per i 4 anni di vigenza dell’integrativo sarà del 16,8%”.