Incroceranno le braccia per l'intero turno di lavoro oggi (martedì 28 gennaio) i lavoratori del settore dei call center in Sicilia. A proclamare lo sciopero regionale per tutte le sedi delle aziende aderenti al contratto delle telecomunicazioni sono le segreterie di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc. Prevista anche una manifestazione per le vie cittadine, con concentramento alle ore 9 in piazza Croci. Il corteo si snoderà lungo via Libertà, via Ruggero Settimo, via Cavour, fino a Villa Whitaker, sede della Prefettura.

“Sollecitiamo il governo a emendare il cosiddetto ‘decreto milleproroghe’ e a intervenire in termini strutturali”, spiegano le parti sociali, chiedendo la regolamentazione del settore contro “le delocalizzazioni selvagge”, la defiscalizzazione sui processi di reshoring, piani di sviluppo di filiera e la costituzione di un fondo di settore come strumento di intervento sulle politiche attive/passive dotato di risorse economiche utili alla riconversione professionale e formazione dei lavoratori della filiera. Tra le richieste dei sindacati ci sono anche ammortizzatori sociali ordinari, clausole sociali “esigibili e con il vincolo della territorialità”, tariffe minime orarie “certe e trasparenti estese ai committenti privati”, revisione dei livelli di servizio e superamento dei livelli di esclusiva gratuità, e applicazione della contrattazione collettiva di settore o equivalente.

“Scendiamo in piazza con i lavoratori dei call center per supportare le loro richieste per la regolamentazione del settore contro le delocalizzazioni selvagge e per sollecitare il governo nell'approvazione di emendamenti che garantiscano la crescita di questo comparto fondamentale delle telecomunicazioni”, dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario generale Cisl Palermo-Trapani Leonardo La Piana e il coordinatore territoriale Uil Palermo Gianni Borrelli: “La crisi dei call center in outsourcing venga affrontata dalle istituzioni. Chiediamo una risposta definitiva, i lavoratori non possono più aspettare. Portiamo ai lavoratori in sciopero la solidarietà di tutto il mondo del lavoro palermitano a difesa delle aziende in crisi. Chiediamo, come abbiamo fatto martedì scorso alla fiaccolata per i lavoratori di Almaviva, che Palermo e la Sicilia non perdano occupazione, posti di lavoro e prospettive di crescita e che i lavoratori possano continuano a lavorare dignitosamente anche nella nostra regione, senza bisogno di andare via”.