“Basterebbe recepire la direttiva europea sul cambio di appalto per garantire la continuità occupazionale ai lavoratori di Accenture. La politica e il governo la smettano con l’ipocrisia e alle belle parole di solidarietà facciano seguire i fatti”. Lo dice Marcello Cardella, segretario regionale della Slc Sicilia, a proposito della vertenza dei 262 dipendenti di Palermo di Accenture che rischiano di perdere il lavoro. Un incontro di ieri al Mise si è concluso con un nulla di fatto, mentre nel capoluogo siciliano i lavoratori del call center in questione protestavano con blocchi stradali in via Ugo la Malfa, dove ha sede la società, e alcuni di loro salivano sul tetto dell’azienda. L’occupazione è a rischio perché la committente British Telecom ha tolto alla Sicilia una commessa per dirottarla altrove.

“La vertenza entra ora nella fase più delicata - afferma Cardella - perché lunedì prossimo si terrà l'ennesimo incontro al Mise per decidere il destino di 262 famiglie palermitane. Noi siamo al fianco dei lavoratori e continueremo a sostenere la loro lotta fino a quando non verrà garantito il diritto al lavoro. Si tratta di una vertenza delicata- aggiunge- nella quale stanno emergendo famelici interessi di due grandi aziende multinazionali, BT ed Accenture, che stanno letteralmente mercanteggiando sulla pelle dei lavoratori: siamo al punto per cui il fornitore del servizio dovrebbe pagare il cliente per rendergli il ramo d'azienda acquisito anni prima. Il recepimento della direttiva europea- conclude Cardella- garantirebbe l’occupazione ed è quello che chiediamo”.