Assemblea  unitaria in corso oggi (30 settembre) presso la sede del call center Accenture di via La Malfa con i segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil del settore. Sindacati e lavoratori, mentre l’occupazione continua,  sono riuniti per  stabilire la strategia da adottare per i prossimi incontri: la convocazione di domani in commissione Lavoro all’Ars e  l’incontro di venerdì al Mise. “La Cgil di Palermo sta mobilitando le sue categorie, che nei prossimi giorni costituiranno a turno dei  presidi davanti ai due call center in difficoltà di via La Malfa, Accenture e 4U,  per portare a tutti i lavoratori che difendono il posto di lavoro la solidarietà e l’aiuto del sindacato, che starà al loro fianco nella vertenza per il mantenimento dell’occupazione”,  dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo.

Oltre al dipendente in sciopero della fame da ieri, all’assemblea partecipano  anche mamme che hanno lasciato i loro neonati di pochi mesi a casa con la febbre. “Sono qui anche loro e ci sono tante coppie,  mariti e mogli che lavorano entrambi da Accenture che  da due settimane sono lontani dalle loro famiglie,  per occupare.  Nessuno è disposto a svendere i diritti conquistati . Sono tutti qui per difendere un lavoro che non  intendono perdere”, dichiara Rosalba Vella, della Slc Cgil di Palermo.

La battaglia, lo sanno bene i sindacati riuniti in assemblea,  si annuncia difficile. “Gli spazi di manovra per un accordo sono molto stretti – aggiunge Rosalba Vella  – C’è un evidente carattere ricattatorio sulla vertenza: ai lavoratori non viene concessa nessuna garanzia occupazionale. Con la decisione di British Telecom, che li aveva assunti,   di recedere anticipatamente il contratto con l’azienda, i dipendenti transiterebbero in un’altra scatola cinese, una nuova newco,   che non presenta garanzie di solidità a lungo termine. Ci sarebbe presto lo spauracchio  di una nuova cessione”.

L’azienda al tavolo di ieri a Roma ha presentato le sue condizioni, giudicate “irricevibili”. “Siamo  in una fase di stallo, a mio avviso siamo ancora  molto lontani da una soluzione  – dice Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil - Ci lascia perplessi la soluzione tecnico-giuridica individuata per dividere il bacino in due e farlo transitare in parte in una newco di Bt e in parte in  una società di Accenture, senza fornire garanzie  occupazionali. E poi c’è il tema del “tombale”: l’idea che se un lavoratore apre un contenzioso,  perché rifiuta l’idea di rinunciare ai diritti maturati, salta tutto. Questa è la proposta ultimativa che l’azienda ci ha prospettato ieri. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità a stare a quel tavolo per far valere la ragionevolezza. Non possono essere i contenziosi il motivo per cui cade tutto l’impianto. Questa storia, che tutta l’operazione salta per questo motivo, non regge”.

L’occupazione prosegue almeno fino all’incontro di venerdì al Mise. E domani una delegazione sindacale si recherà all’Ars, all’audizione su Accenture e 4u chiesta all’assessore al Lavoro Giuseppe Bruno durante lo sciopero dell’8 agosto scorso. “Avanzeremo le nostre proposte sulla  base del mandato che ci darà oggi l’assemblea  – aggiunge Rosalba Vella – Non intendiamo farci mettere in scacco dalla politica”.