Secondo l’Isfol, la formazione a distanza (Fad) è “una strategia che consente di partecipare a un insieme di attività formative strutturate in modo da favorire una modalità di apprendimento autonomo e personalizzato, discontinuo nel tempo e nello spazio” (Isfol, Glossario di didattica della formazione, Milano 1991, p. 117).

Dettagliando meglio questa definizione, la Fad è un tipo particolare di formazione, in cui momento di erogazione e momento di fruizione non coincidono: formatore e allievi sono situati in luoghi e tempi diversi, talvolta separati da grandi distanze, in virtù del supporto di vari strumenti che, in una forma sincrona o asincrona, consentono quello scambio di esperienze, materiali e informazioni che costituisce il presupposto per l’apprendimento collaborativo.

Nell’ultimo periodo anche la Cgil nazionale ha fortemente intensificato l’offerta formativa basata su interventi a distanza e in particolare sull’uso sistematico della rete, sia per distribuire materiali didattici strutturati per essere fruiti in autoistruzione, sia per realizzare ambienti virtuali in grado di ospitare veri e propri interventi didattici caratterizzati dalla forte interattività di tutti gli attori coinvolti (docenti, tutor, corsisti, esperti ecc.).

Ultimo nato della famiglia Fad in casa Cgil è il corso su Bruno Trentin, protagonista della stagione fondativa della nostra Repubblica, fine intellettuale e uomo della sinistra italiana ed europea, già segretario Fiom e segretario generale della Cgil dal 1988 al 1994.

La vicenda biografica dell’ex numero uno della confederazione di corso d’Italia, dalla Francia dell’esilio alla partecipazione alla Resistenza, dalla Fiom alla segreteria nazionale della Cgil, al Parlamento europeo, costituisce la base attraverso cui legare insieme e mettere a disposizione di delegati, iscritti e dirigenti foto, video, documenti, scritti e interventi di e su Bruno Trentin su temi e argomenti diversi.

Dagli interventi di Susanna Camusso e del professor Adolfo Pepe alla presentazione dei tanto discussi “Diari” (Ediesse, 2017); dalle parole di Iginio Ariemma a quelle di Giovanni Mari; dai ricordi di Bruno Ugolini e Andrea Ranieri all’attualizzazione del pensiero trentiniano di Claudio Treves; dalla mostra virtuale disponibile sulla piattaforma Google Arts & Culture alla biografia degli scritti, i video e i documenti selezionati e riprodotti raccontano più di mezzo secolo di storia italiana – e non solo – passata fra le fabbriche e le scrivanie e letta attraverso gli occhi di uno dei più importanti intellettuali del secolo passato.

Il corso “Bruno Trentin, l’utopia quotidiana” è stato progettato attraverso la definizione di moduli didattici realizzati mediante l’utilizzo della piattaforma open source già utilizzata dalla Cgil, uno strumento di facile fruizione, concepito anche per attività in modalità collaborativa.

La fruizione delle lezioni non ha limiti di accessi e di tempo, mentre la strutturazione dei contenuti segue una logica di lettura lineare, ma non sequenziale: non è pertanto necessario completare la fruizione di ogni singolo modulo o singola unità didattica prima di poter passare al modulo (o all’unità) successiva.

Sfruttando le potenzialità visive ed emozionali fornite oggi dalle nuove tecnologie, il percorso formativo è strutturato in modo da rendere la didattica attraente e stimolante, oltre che scientificamente fondata. Un modo diverso di ricordare, a 10 anni dalla morte, quel segretario “intellettuale” che soleva pensare che anche gli operai dovevano poter suonare il clavicembalo. “Dentro quell’affermazione – dirà anni dopo Susanna Camusso – c’era l’idea che non può esserci difficoltà nell’accesso alla conoscenza e ai saperi, perché è nella capacità di trasformare e mettere a disposizione le proprie competenze che risiede la possibilità di affermazione nel lavoro e quindi nella cittadinanza”.

Chiunque può partecipare al corso, gratuitamente, collegandosi individualmente da un pc in rete, ma anche da uno smartphone o da un palmare, anche in modalità wifi.  Per iscriversi e frequentare il corso, è necessario completare la registrazione e accedere alla piattaforma web dedicata http://fad.cgil.it/.

Ci si iscrive con sei clic: collegandosi per la prima volta viene chiesta la registrazione (login); nella pagina del login si dovranno compilare i dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, sesso, email), quelli lavorativi e il ruolo ricoperto in Cgil (subito dopo arriva una mail all’indirizzo indicato). Cliccando sul link contenuto nella mail e confermando la propria identità si potrà entrare nel sito della formazione a distanza della confederazione con il proprio profilo; a quel punto si potrà scegliere il corso e confermare l’iscrizione.

Il percorso formativo si apre con un video-intervento del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che spiega obiettivi e finalità del corso; seguono un’introduzione, 8 moduli tra di loro indipendenti (I primi anni; Il rientro in Italia, la Resistenza e l’ingresso in Cgil; Il sindacato dei consigli; La politica contrattuale; La formazione permanente; Il sindacato dei diritti, della solidarietà e del programma; Il lavoro, la conoscenza e l’organizzazione del lavoro; Il sindacato, la politica e l’Europa), due focus (Focus 1: L’ultimo discorso: precarietà e lavoro e Focus 2: Dallo Statuto alla Carta dei diritti) e un’importante appendice documentaria.

Buona navigazione…

Ilaria Romeo è responsabile dell’Archivio storico Cgil nazionale