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“Per prima cosa bisognerà fare una legge sull'antitrust, cioè contro le concentrazioni, e una legge severa sulle incompatibilità: sono i due punti di quelle che chiamiamo norme sul conflitto di interessi”. Stavolta l'intenzione è di fare sul serio: subito il conflitto di interessi, causa in passato di tante polemiche e critiche all'operato del centrosinistra. Così almeno assicura il segretario del Pd Pier Luigi Bersani intervistato da Repubblica e Messaggero, che osserva: “Se il centrosinistra vincerà, è normale che sia io il premier”.
Se Mario Monti dovesse candidarsi, spiega, “voglio essere amichevole. I progressisti sono aperti a posizioni moderate, dicano loro cosa vogliono fare”. Bersani sottolinea che non farà “campagna elettorale contro Monti”, ma precisa che “quando il paesaggio cambia, cambiano le dinamiche. In campagna elettorale le dinamiche che scattano sono altre. Se dovessi essere io il premier parlerei subito con Monti”.
Nell'incontro con i vertici delle istituzioni Ue, il leader del Pd spiega di aver portato rassicurazioni, “elementi di continuità”: “Nessuno può dubitare della nostra volontà riformatrice e di tenere i conti sotto controllo”. Vendola? “E' un grande europeista, vuole gli Stati Uniti d'Europa. E' diventato un pretesto polemico”. “A tutti - dice - ho spiegato che arriveremo primi. Dappertutto. Anche al Senato”.
Sull'Imu, spiega Bersani, il centrosinistra punterà ad un alleggerimento “sulla prima casa e per i redditi più deboli, mettendo un'imposta individuale sui grandi patrimoni: se il demagogo dice che la abolisce, ci spieghi dove prende i soldi e non racconti favole”. “La legge di stabilità – conclude Bersani - arriverà in porto in condizione da garantire gli obiettivi. E' in corso una manovra abbastanza miserevole della destra di guadagnare un po' di tempo”.