Un teatro non solo gremito ma anche tanto carico di emozioni. Il Curci di Barletta fa un tutto esaurito molto speciale, perché riesce nella difficile impresa di far comunicare tra loro due generazioni anagraficamente agli antipodi. Il merito va all’idea del sindacato dei pensionati della Cgil, lo Spi, che, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta, vi ha chiamato a raccolta oltre 500 persone, tra pensionati di tutta la Puglia e studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Bat per l’iniziativa che si è tenuta nel teatro martedì 23 febbraio. L’iniziativa dal titolo “Per non dimenticare” ha raggiunto l’obiettivo di declinare il tema dell’impegno per la memoria sulla Shoah attraverso centinaia di linguaggi diversi, grazie anche alla creatività dei ragazzi e alla capacità di coinvolgimento e di organizzazione delle scuole. 

Quella del concorso per le scuole è una tappa di un percorso sulla memoria che lo SPI Cgil costruisce da tempo e che in Puglia coinvolge ogni anno centinaia di persone, tra pensionati e studenti, organizzando annualmente un Viaggio ad Aushwitz e Birkenau. Viaggio che è stato raccontato, oltre che dalla proiezione del video “Viaggio della memoria” realizzato dall’associazione Deina, anche dalle due giovani testimoni Marialuisa e Stefania, studentesse dell’Istituto Colasanto di Andria e dal pensionato Giuseppe.

“Iniziative come queste lasciano il segno nella memoria di ognuno di noi”, ha detto il Segretario generale dello SPI Cgil nazionale Ivan Pedretti. “Il segno di un impegno che si trasmette da una generazione all’altra. Solo così possiamo continuare a difendere i valori su cui è stata costruita la nostra Costituzione, primo fra tutti l’uguaglianza e la parità di diritti e dignità tra tutte le persone”. “Commuovetevi per chi sta male, – è stato infine l’invito di Pedretti rivolto ai ragazzi – siate duri con chi discrimina e alimenta l’odio. E soprattutto studiate, perché dalla conoscenza della storia e degli errori del passato può nascere una società più giusta e solidale”. 

Pregno di significato il concetto di parità di diritti espresso nell’intervento della responsabile per la CGIL nazionale delle politiche per la Disabilità, Nina Daita: “Oggi il punto di partenza è l’uguaglianza tra chi è forte e chi è meno forte. Il passato non passato non passa se non si costruisce un futuro che conserva la memoria del male presente nella storia. Per questo – ha aggiunto la Daita – quella dell’Olocausto, in cui i primi ad essere stati sterminati sono stati i disabili, è una storia che riguarda tutti. Amiamo la democrazia e le diversità!”.

Un misto di soddisfazione e di commozione nei volti dei Segretari generali SPI Cgil della Puglia e della BAT, intervenuti più volte nel corso dell’iniziativa. “La speranza di questo paese sono i ragazzi e le ragazze”, ha detto Giuseppe Spadaro spiegando il senso dell’evento e ricordando che oggi i fili spinati imbrigliano le speranze di migliaia di bambini, di donne e di uomini che ogni anno muoiono all’insaputa di tutti, scomparendo nel Mediterraneo o nelle cifre elencate nell’ennesima cronaca di tragedie a cui non possiamo assuefarci”. 

Sulla stessa linea il messaggio di Gammarota: “L’emozione e la commozione che suscitano in noi i bambini sono il segno di una speranza che rinasce, in un momento in cui c’è il rischio che il valore degli ideali che hanno mosso le nostre lotte sia dimenticato, se non addirittura cancellato. Questi giovani sono la speranza per un futuro migliore per tutti”.