"La procedura di mobilità avviata dall'Ast per 550 lavoratori di Terni conferma che gli impegni sbandierati dal management sul nuovo piano industriale, i volumi produttivi e gli assetti impiantistici erano tutta aria fritta". Così Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom e Gianni Venturi, responsabile nazionale della siderurgia Fiom.

"Meno occupazione, meno salario, meno diritti non fanno una politica industriale – dicono ancora i due dirigenti sindacali –. Se veramente il Governo è intenzionato a risolvere positivamente la vertenza dell'Ast è necessario un semplice passaggio: il presidente del Consiglio chiami la Merkel e facciano con la proprietà – i tedeschi di ThyssenKrupp – un accordo sul futuro di Terni".