Le acciaierie Ast di Terni stanno per fermarsi di nuovo. Le Rsu, infatti, dopo l'incontro con l'azienda che ha confermato la decisione di ridurre i turni di lavoro in due reparti della fabbrica, hanno comunicato ai lavoratori riuniti fuori dallo stabilimento la volontà di dare una risposta "forte e immediata".

Dalle 15, dopo aver messo in sicurezza gli impianti, scatterà dunque un nuovo sciopero, a oltranza, che sarà accompagnato da altre forti iniziative di mobilitazione.

La decisione aziendale di ridurre i turni viene letta dalle Rsu come un segnale della volontà di Tk - Ast di proseguire nell'applicazione unilaterale del piano industriale, giudicato irricevibile dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori, che tornano a chiedere una nuova convocazione, stavolta a Palazzo Chigi, per riaprire la trattativa su basi diverse.

Intanto, ieri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha sottolineato il paradosso che si verificherà con l'approvazione della Legge di stabilità del governo Renzi: "Le acciaierie di Terni - ha detto Marini - che in queste ore stanno licenziando 550 persone, beneficeranno da questa manovra di quasi 7 milioni di euro grazie all'operazione sull'Irap". (fr)