“Caricate” ripete due volte il funzionario di polizia agli agenti schierati in piazza Indipendenza, mentre il corteo degli operai Ast si sta muovendo per tentare di raggiungere il Mise, con in testa i sindacalisti della Fiom e della Cgil, tra i quali Maurizio Landini. Una parola, pronunciata prima di qualsiasi contatto tra polizia e operai, che in un attimo smonta la versione del ministro Alfano (che invece aveva parlato di forzatura del cordone da parte dei lavoratori) e stronca sul nascere i tentativi di addossare su sindacati e operai le responsabilità di quelle cariche. Le immagini (e soprattutto il sonoro) le ha trasmesse domenica sera la trasmissione Gazebo, di Diego Bianchi, in arte Zoro, che ha seguito la vertenza Ast dal primo momento.

La notizia oggi è sulle prime pagine della stampa locale (“Scontri al corteo Ast, un video inguaia il ministro”, titola ad esempio il Giornale dell’Umbria), mentre dal Pd Matteo Orfini chiama in causa il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, chiedendo spiegazioni. Il dossier sarebbe sul tavolo del governo – scrive l’Ansa - e non è escluso vengano assunte iniziative, si sostiene in ambienti della maggioranza.

Mercoledì pomeriggio verrà votata nell'Aula della Camera la mozione di sfiducia individuale presentata da Sel e M5S - e condivisa successivamente dalla Lega - nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano. I partiti della minoranza sperano di avere dalla loro anche qualche esponente della sinistra dem, se non con un voto a favore della sfiducia, con qualche assenza in Aula.

Intanto, 160 operai di Ast sono oggi, 4 novembre, a Bruxelles per manifestare sotto le istituzioni dell’Ue e incontrare qualche rappresentante della Commissione o dell’Antitrust. Poi, appena rientrati a Terni (dove domani sera è prevista una fiaccolata che dalla fabbrica raggiungerà il Comune), giovedì i lavoratori ripartiranno alla volta di Roma, per presidiare il ministero dello Sviluppo Economico in occasione del nuovo incontro tra Governo e azienda. Sono già 7 i pullman prenotati, ma il numero è destinato a crescere.