“Si è conclusa una vertenza tra le più dure e complesse della storia sindacale italiana. Con l'accordo si riapre una prospettiva per un'azienda strategica dell'industria italiana. Un risultato reso possibile dalla determinazione dei lavoratori che, a costo di enormi sacrifici, hanno lottato per costringere la multinazionale tedesca ad un profondo ripensamento del piano industriale”. Ad affermarlo è il responsabile Industria della Cgil Nazionale, Salvatore Barone, al termine della trattativa sulla Ast di Terni, chiusa con un accordo che verrà sottoposto al giudizio dei lavoratori.

“E' stato così evitato - spiega il dirigente sindacale - un drastico ridimensionamento dell'assetto produttivo e dell'occupazione, ridando allo stabilimento ternano una più stabile collocazione nel mercato nazionale ed internazionale. Il sacrificio occupazionale, con la perdita di 290 posti di lavoro, è comunque pesante. Su ThyssenKrupp grava di conseguenza la responsabilità di tenere fede agli impegni assunti con il lavoratori, le Istituzioni e il Governo, in materia di investimenti, politiche commerciali, innovazione, volumi, per rendere credibile il percorso di risanamento e di rilancio dell'azienda. Solo così sarà possibile preservare un patrimonio della siderurgia e dell'intera economia italiana a partire da quella territoriale umbra”.

Inoltre, aggiunge Barone, “altrettanto importante sarà il ruolo del Governo e delle Istituzioni locali per l'adozione delle misure di politica industriale, in tema di infrastrutture, servizi, energia, per rafforzare l'integrità produttiva e occupazionale di Ast e del suo indotto. La Cgil nazionale ringrazia i lavoratori e le lavoratrici di Ast, la comunità locale, per l'unità dimostrata durante tutta la vertenza e impegna tutte le proprie strutture ad agire per garantire la piena e corretta applicazione dell'accordo”, conclude.