“Un risultato importante, ottenuto grazie alla determinazione unitaria del sindacato, alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori e di un intero territorio, dalle istituzioni ai cittadini, che si è mobilitato al loro fianco”. Così il responsabile Industria della Cgil nazionale, Salvatore Barone, commenta l'accordo sottoscritto stamattina presso il Ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Ast di Terni, aggiungendo che si avvia ora un confronto per dare “un futuro credibile al sito di Terni, che ne valorizzi il ruolo strategico”.

“Dopo 15 ore di confronto serrato - fa sapere il dirigente sindacale - questa mattina alle 7 è stato siglato presso il Mise l'accordo che definisce le condizioni per il riavvio della trattativa sull'assetto industriale e occupazionale alle acciaierie di Terni”. Un confronto, commenta Barone, “difficile e che ha visto momenti di forte drammatizzazione: ancora alle cinque del mattino la ThyssenKrupp, rappresentata da due dirigenti del gruppo tedesco e dall'Ad di Ast, Lucia Morselli, dichiarava l'indisponibilità alla firma del testo dell'accordo presentato dal governo”. Quest'ultimo rappresentato al tavolo dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dal viceministro, Claudio De Vincenti, e dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova.

Nel merito il sindacalista della Cgil spiega che “l'accordo prevede un chiaro impegno al risanamento e al rilancio di un'azienda considerata strategica per l'industria e l'economia italiana e apre una nuova fase di possibile impegno comune delle parti per affrontare e portare a soluzione in particolare le criticità presenti sul piano finanziario”. Inoltre, nel dettaglio l'intesa prevede “il ritiro da parte dell'azienda delle procedure di messa in mobilità di 550 lavoratori e sempre il ritiro della disdetta degli accordi aziendali. Partirà quindi un confronto di merito che si svolgerà per tutto il mese di settembre e fino al 4 di ottobre presso il Ministero dello Sviluppo economico, sotto lo stretto monitoraggio dei ministri competenti, per trovare opportune soluzioni, anche attraverso le necessarie modifiche al piano presentato dall'azienda il 17 luglio e ritenuto inaccettabile dal sindacato”.

Alla base dell'accordo, continua Barone, “per tutto questo periodo, l'azienda è impegnata ad un confronto senza pregiudiziali e a non mettere in atto alcun intervento unilaterale, così come invece è successo nelle settimane passate. Analogo impegno sarà assunto da parte del sindacato che sospenderà, lungo l'intera fase della trattativa, le azioni di lotta”. Inizia così, aggiunge il dirigente del sindacato guidato da Susanna Camusso, “un percorso complesso e difficile che può portare a soluzioni che non intacchino il ruolo strategico delle acciaierie di Terni sul mercato mondiale e, di conseguenza, che non penalizzi l'occupazione. Si tratta ora di dare un futuro credibile al sito di Terni attraverso interventi di politica industriale, di innovazione e sul costo dell'energia che sono mancati in questi anni”, conclude Barone.