"Nell’incontro di informativa sindacale, il Miur ci ha comunicato le linee operative che intende indicare ai dirigenti scolastici, circa l’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole per l’anno scolastico 2016-2017. Nulla di quanto era stato convenuto fra le parti in sede di negoziazione sindacale è stato conservato, a conferma della chiara intenzione della ministra Giannini di non tenere fede all’accordo politico e di rompere la trattativa. Tali indicazioni risultano, infatti, essere la conferma di un indirizzo governativo tutto teso ad imprimere una torsione autoritaria e dirigistica che mal si concilia con un ambiente di lavoro che per sua stessa natura è basato sulla condivisione e sulla cooperazione". Così Domenico Pantaleo, segretario generale della federazione lavoratori della Conoscenza Cgil.

"Il dirigente scolastico potrà indicare a suo piacimento quali requisiti siano coerenti o meno con il piano triennale dell’offerta formativa, attingendo a una lunghissima e disparata tabella allegata o anche oltre la stessa tabella, potrà svolgere un colloquio con i docenti che avanzano domanda, potrà arbitrariamente creare le connessioni fra requisiti e persone. Di fatto, si creano le condizioni per cui non esistono requisiti reali, oggettivi, trasparenti e verificabili per l’assegnazione dei docenti, con rischi di tensioni e conflitti che possono determinare confusione e incertezza all’apertura del nuovo anno scolastico. Per non parlare, poi, dei tempi emergenziali imposti dal Miur, che impediranno a docenti, personale di segreteria e dirigenti scolastici di operare con serenità e senza affanno", continua il dirigente sindacale.

"È il trionfo del 'fai da te' e della totale deregolamentazione, che porta inevitabilmente il docente ad agire in uno stato di perenne soggezione, con le più nefaste conseguenze sul piano dell’esercizio della libertà d'insegnamento e del diritto al’apprendimento. Non appena sarà noto il testo definitivo delle indicazioni ministeriali, valuteremo, unitariamente con gli altri sindacati della scuola, tutti i passi necessari, compresi quelli da fare sul piano giurisdizionale, per contrastare gli effetti negativi di tali misure e per tutelare il personale nella sua dignità professionale, nella libertà d'insegnamento e nell’esercizio dei suoi diritti di lavoratore", conclude l'esponente Cgil.