Dopo il rinnovo del ccnl artigianato, legno e lapidei per Feneal, Fillea e Filca della Lombardia “non ci sono più alibi”: occorre riaprire anche il tavolo di trattativa per l'integrativo regionale, fermo dal 2015. “Nel corso del 2017 sono stati organizzati due momenti di protesta importanti, il primo nel mese di febbraio davanti alla sede di Confartigianato a Milano e successivamente, nel mese di novembre, due presidi davanti alle aziende dei presidenti regionali di Cna e Confartigianato – si legge in una nota unitaria –. Entrambe le manifestazioni, pur avendo prodotto una forte azione mediatica, coinvolgendo anche altre categorie sindacali in attesa di rinnovo, non hanno portato alla riapertura della trattativa”.

Tuttavia Feneal, Filca e Fillea Lombardia “si sono rese disponibili e hanno inviato due lettere di sollecito per la ripresa del dialogo, la prima a dicembre 2017 e la seconda nel gennaio scorso, ma ancora oggi attendiamo risposte dalle controparti. Alla firma del Ccnl le associazioni artigiane nazionali si sono dichiarate favorevoli alla riapertura dei tavoli per discutere le piattaforme regionali, fra queste quella della Lombardia”.

Sono circa 14.500 i lavoratori e le lavoratrici interessate al rinnovo dell’integrativo nella Regione e circa 3.700 le aziende coinvolte. “Pensiamo non più rinviabile una risposta a questi lavoratori e lavoratrici che da troppo tempo attendono un adeguamento salariale il cui differenziale è significativo rispetto ai medesimi settori dell’industria – spiegano i sindacati –. È importante sottolineare che al tavolo nazionale, proprio in un’ottica di rilancio del secondo livello di contrattazione, è stata  salvaguardata la corretta tempistica dei tavoli aperti a livello regionale, pertanto in Lombardia non ci sono più alibi per un ulteriore rinvio della trattativa”.

Feneal, Filca e Fillea Lombardia dichiarano che in assenza di risposta in tempi rapidi sono pronte a promuovere ulteriori iniziative di protesta.