"L'art.18 dello Statuto dei lavoratori non è stato né abolito né demolito. Chi lo sostiene o dice il falso o non conosce la riforma approvata in Senato". E' quanto scrivono i senatori del Pd sulla loro pagina Facebook.

"L'accordo politico raggiunto - si legge sul social network - ha consentito di conservare il potere di deterrenza dell'art. 18 e il diritto al reintegro al posto di lavoro. L'unica modifica riguarda i licenziamenti per motivi economici. Come senatori del Pd ci siamo fermamente opposti ad ogni ipotesi di una riduzione delle tutele dei lavoratori, ci siamo battuti perché quelle ipotesi (che pure circolavano in Parlamento) di smantellamento di diritti fondamentali non trovassero spazio. E così è stato".

Inoltre, scrivono ancora su facebook, "abbiamo rafforzato il potere e gli strumenti a disposizione del giudice e eliminando quella cancellazione dell'art.18 voluta dal governo Berlusconi e dall'ex ministro Sacconi reintroducendo uno strumento per il lavoratore che vuole trovare un punto di risoluzione del conflitto attraverso la conciliazione obbligatoria. Se il licenziamento permane il lavoratore ricorrere al giudice che affronta il licenziamento illegittimo. Si è così scelto di offrire maggiori soluzioni possibili nell'interesse dei lavoratori. Il valore dell'indennizzo, che arriva fino a 24 mesi di stipendio, diventa per altro un elemento di forte deterrenza al licenziamento illegittimo".