Mi ricordo con un po di affetto un film (molto maltrattato dalla critica non so perchè): Missisipi Burning, dove si narra la storia vera di due agenti del FBI che indagando,prima in modo regolare poi infischiandosene delle regole,vengono a capo di una serie di delitti a sfondo razziale negli Stati Uniti degli anni sessanta.

Il film ha secondo me il grande merito di andare alla radice,alle motivazioni del razzismo,viste come occasione di riscatto di una "umanità" altrimenti degradata,il tutto sottolineato da una frase agghiacciante di uno dei protagonisti,che vistosi incriminato perchè colpevole si consola dicendo: "almeno ho ammazzato un negro". Ora tanto avvilente accanimento non posso fare a meno di scorgerlo nella persona del ministro Sacconi e nella sua politica infame.

Egli sembra avere dimenticato-oppure non se ne cura- di quanti attacchi e di quante battaglie ha subito l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori,quello sul licenziamento per giusta causa e/o giustificato motivo (per chi fosse appena atterrato da Marte e si fose perso importanti sviuppi).

Viviamo una crisi drammaticamente lunga,si potrebbe tutti quanti venire facilmente ad un accordo che salvi gli interessi del Paese ed al contempo rispettare i nostri diritti di esseri umani,ma lui no che diamine,lui continua con il solito insulso mantra per i deficenti che ancora ci credono:libertà di licenziare,per la libertà di assumere e creare cosi lo sviluppo, quando perfino il gatto in casa mia sa benissimo che la libertà di licenziare serve all'imprenditore-tipo solo per mandare tutti a casa senza dover rendere conto di tutte le porcherie ha fatto per avere i conti cosi disastrati da dover mandare a casa la gente.

Complici poi i soliti pennivendoli di regime pronti a sostenere qualsiasi idiota che se ne esca con qualsiasi cosa serva ad attaccare una parte politica "nemica" ed il gioco è fatto,si persegue instancabilmente una battaglia fatta contro degli "ultimi" contro i "negri"della società globalizzata al solo scopo di poter in futuro rivendicare un merito non potendo altrimenti avere delle vere vittorie politiche per una società pluralista il nostro si toglie lo sfizio perlomeno di ammazzare la classe operaia,che, si , esiste altro che "bastardi anni settanta".