(Labitalia) - Ridurre l'incertezza del lavoro, promuovere la protezione sociale e la quantità e qualità del lavoro. Questi gli obiettivi che l'Ilo, l'Organizzazione internazionale per il lavoro, si propone di raggiungere in materia di lavoro in Argentina, paese natale di Papa Francesco.

Nel 'Programa de trabajo decente por Paìs para Argentina - Perìodo 2012 a 2015', l'Ilo, infatti, indica come obiettivi prioritari quelli di contribuire a "ridurre l'insicurezza del lavoro, l'occupazione non registrata e informale, promuovere la protezione sociale e la qualità e quantità del lavoro". E, ancora, di aiutare "la creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo di un business d'impresa sostenibile e una maggiore coerenza delle politiche economiche, sociali e del lavoro".

Nel programma dell'organizzazione internazionale, anche le intenzioni di "migliorare l'occupabilità e l'accessibilità, promuovere un maggiore coordinamento tra istruzione, formazione professionale e le esigenze del settore produttivo, con particolare attenzione ai giovani, promuovere un lavoro dignitoso e l'imprenditorialità". Dall'Ilo anche l'impegno a raggiungere "l'attuazione effettiva dei diritti e dei principi sul posto di lavoro, con particolare attenzione alla prevenzione ed eliminazione del lavoro minorile e del lavoro forzato; a consolidare l'estensione della copertura della protezione sociale e promuovere una cultura della prevenzione dei rischi professionali; promuovere un dialogo sociale efficace che contribuisce allo sviluppo e all'attuazione delle politiche sociali e del lavoro che permettono di avanzare nell'agenda del lavoro dignitoso".

E nel documento redatto dall'Organizzazione internazionale per il lavoro sono tracciati anche i risultati raggiunti in materia di lavoro dal paese sudamericano in questi anni. "L'Argentina -si legge nel rapporto- ha compiuto progressi significativi sugli obiettivi strategici relativi al lavoro dignitoso, come la promozione dell'occupazione produttiva, estendere la protezione sociale, incoraggiare il rispetto dei diritti e delle norme fondamentali del lavoro, e la promozione del dialogo sociale e tripartitismo".

E, sottolinea ancora l'Ilo, "tra il 2003 e il 2011, le politiche macroeconomiche sono state articolate con politiche occupazionali e sociali per promuovere la generazione di posti di lavoro 'decente'".

In questo periodo, spiega l'Ilo, "il tasso di disoccupazione è sceso dal 16,1% al 6,7% e il tasso di occupazione è aumentato di oltre 4 punti percentuali, al 43,0% nel 2011, 'alimentato' in particolare dal rapporto di lavoro in forma di dipendenza".