"Si è svolto questa mattina al ministero dello Sviluppo economico l'incontro sulle prospettive del sito industriale dell'AnsaldoBreda di Carini, convocato dal viceministro Claudio De Vincenti al quale erano presenti anche il sottosegretario Simona Vicari, l'Assessore all'Industria della Regione Sicilia, Linda Vancheri, il responsabile Risorse umane del Gruppo Finmeccanica, Domenico Braccialarghe, l'amministratore delegato di AnsaldoBreda, Maurizio Manfellotto, i rappresentanti nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm e i delegati di fabbrica". Lo dichiara Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom Cgil.

"Durante l'incontro, l'amministratore delegato di AnsaldoBreda ha avanzato una proposta, condivisa con il ministero, di soluzione per il sito palermitano. Tale ipotesi prevederebbe la realizzazione di un'officina di manutenzione ferroviaria presso lo stabilimento, del quale ne utilizzerebbe una parte, che darebbe lavoro a circa 50-60 lavoratori. Inoltre, la costituzione di una società partecipata da Finmeccanica che realizzerebbe componentistica ferroviaria ad alto valore aggiunto, nella quale dovrebbero essere impiegati altri 50 lavoratori circa. Infine, l'ipotesi annunciata prevederebbe il trasferimento volontario incentivato verso altri stabilimenti di Finmeccanica del resto dei 157 lavoratori dello stabilimento di Carini".

Per la Fiom, infatti, "la possibile soluzione del sito siciliano va ricercata nell'ambito del ragionamento più generale delle sorti di AnsaldoBreda. A tal fine abbiamo chiesto, come definito con l'amministratore delegato del Gruppo Mauro Moretti, la convocazione del Coordinamento di AnsaldoBreda con la presenza di Finmeccanica".

In ogni caso, per la Fiom "va ricercata un'unica soluzione che garantisca attività produttiva e occupazionale nel sito di Carini di cui Finmeccanica si deve far carico. Al contempo è necessario che sia il Governo nazionale che quello regionale svolgano un ruolo attivo nella definizione di una eventuale ipotesi di questo tipo. Sulla base di queste valutazioni il viceministro ha aggiornato l'incontro a data da destinarsi", conclude il sindacato.

“E’ una soluzione che non garantisce tutta la platea dei lavoratori dell’Ansaldo Breda di Carini. Ci sarebbe un calo occupazionale di circa 40 unità. Dunque per noi non è un’ipotesi valida”. Il segretario della Fiom Cgil di Palermo Francesco Piastra giudica “inaccettabile” la proposta ricevuta al tavolo nazionale al confronto tra il governo, AnsaldoBreda e Finmeccanica sulle sorti dello stabilimento di Carini.

“Per la provincia di Palermo si prospetta di fatto il disimpegno di un grosso gruppo e SI andrebbe incontro a una riduzione dell’occupazione. Questo non è accettabile – dichiara Piastra - Per noi la discussione resta aperta. Del resto ancora in casa Ansaldo i giochi non sono fatti, la società non è stata ceduta. Come sindacato chiediamo di continuare a ragionare per mantenere la fabbrica all’interno del perimetro industriale di AnsaldoBreda e di un progetto complessivo. In questo momento per noi il soggetto che deve dare garanzie è comunque Finmeccanica, che non può deresponsabilizzarsi e non tenere conto del problema che si aprirebbe. Tutti i lavoratori devono essere garantiti. Oggi al tavolo non era presente Rfi: una grossa lacuna. Il governo sulla base della presa di posizione del sindacato ha rinviato la discussione a un nuovo tavolo, da annunciare nell’arco di 15 giorni, in cui saranno presenti anche le Ferrovie”.