Lo sciopero degli addetti alla raccolta rifiuti di Roma resta congelato, ma oggi (26 novembre) è il giorno del tavolo al Campidoglio tra Ama e sindacati. È il risultato dell'incontro sulla vertenza che si è tenuto la scorsa settimana.

Roma Capitale si è impegnata a dare un riscontro in tempi brevi, ma Fp Cgil, Cisl Fit e Fiadel Roma e Lazio restano sul chi va là. Per i sindacati, infatti, permangono “tutte le preoccupazioni per uno scontro tra Comune e Ama, che non si è ancora concluso e che lascia i lavoratori nell'incertezza”.

La posizione di Roma Capitale sui crediti a bilancio di Ama resta in effetti sempre la stessa. “Non verifichiamo sostanziali passi in avanti - hanno aggiunto i sindacati -. Come sempre non entriamo nel merito ma sottolineiamo la gravità di una situazione che sui famosi 18 milioni di crediti sulla gestione dei servizi cimiteriali andava risolta molto prima e in modo responsabile. Una situazione affrontata solo grazie alla nostra mobilitazione. Dovrà essere l'azienda, che abbiamo chiesto sia presente il 26, a dirci se, come ci è stato garantito, con il trattenimento della Tari sia davvero in grado di coprire gli stipendi da qui a fine anno e quale sia la sua posizione sulla richiesta del Comune di chiudere il bilancio in passivo, fatto di per sé grave e che configura rischi futuri non sottovalutabili”.

Nel frattempo, il 24 novembre, il Campidoglio ha fatto sapere di aver “approvato il bilancio consolidato” e quindi di poter “tornare ad assumere". La fotografia che comprende i numeri di tutte le partecipate capitoline, si legge nella nota del Comune, "integra i consuntivi economico-finanziari e patrimoniali di Roma Capitale, Ama e di altre società partecipate (Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali, Aequa Roma, associazione Teatro di Roma, Azienda speciale Palaexpò, Fondazione Accademia nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Musica per Roma, Fondazione Roma Solidale Onlus, Fondazione Teatro dell'Opera, Risorse per Roma, Roma Patrimonio in liquidazione e Zètema)". Rimane fuori soltanto Atac che, come previsto per legge, può non essere inserita perché in concordato preventivo.

Nella delibera, però, la giunta ha inserito anche la vicenda Ama e una propria rappresentazione del bilancio, chiuso con un leggero passivo. Con la municipalizzata continuano a ballare gil ormai famosi 18 milioni di euro. Ora, dunque, spetta al consiglio di amministrazione Ama rivedere il suo bilancio 2017,che non è più valido, perché il collegio dei sindaci ha tolto il suo placet dal rendiconto. Serve una nuova versione, insomma, senza la quale scatterà il contenzioso.

“È del tutto evidente che non siamo di fronte a una disputa esclusivamente contabile – avevano infatti scritto i sindacati -, perché i problemi sono noti da tempo, ma che Ama è oggetto di uno scontro politico. Verificheremo in questa settimana, visti i troppi accordi non rispettati da Roma Capitale, se gli impegni sono concreti e garantiscono un futuro di rilancio per l'azienda. Ma la nostra preoccupazione - concludono Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel - resta comunque alta".