In gioco c'è il futuro di 8mila famiglie, quelle dei dipendenti dell'azienda, ma più in generale di un'intera città: oggi, lunedì 5 novembre, a Roma va in scena lo sciopero di 24 ore dei lavoratori di Ama, la municipalizzata dei rifiuti della capitale, alle prese, ormai da mesi, con una vertenza difficile legata alla mancata approvazione del bilancio che rischia - secondo i sindacati - di pregiudicare il futuro dell'azienda e di mettere a rischio l'occupazione. La protesta, indetta da Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel, inizierà con il primo turno mattutino di oggi, lunedì 5, per concludersi intorno alle ore 4:30 della mattina di domani, martedì 6 novembre.

Sindacati che oggi, lunedì 5 novembre, contestualmente alle 24 ore di sciopero proclamate, daranno vita ad un sit-in dalle ore 10 alle ore 12 in piazza del Campidoglio, anziché in piazza Madonna di Loreto. Lo spostamento del presidio è stato comunicato dalla Questura, a seguito delle previste celebrazioni per la giornata dell'unità nazionale a Piazza Venezia. "Chiediamo con forza al Campidoglio ciò che ribadiamo da troppo tempo - affermano in una nota congiunta, i segretari generali di Fit-Cisl, Filt Cgil e Fiadel di Roma e del Lazio, Marino Masucci, Natale di Cola e Massimo Cicco - il bilancio di Ama deve essere approvato. Ne va del futuro della città e di ottomila famiglie".

"Abbiamo assunto in questi mesi un atteggiamento di massima collaborazione con i vertici dell'azienda municipalizzata - proseguono i tre - e dato ai vertici di Roma Capitale tutto il tempo per dare seguito alle dichiarazioni sul futuro pubblico di Ama, oltrechè agli accordi sottoscritti per lo sblocco delle assunzioni. Lo sciopero è ora inevitabile, con il bilancio ancora fermo si va verso il blocco delle linee di credito e ora sono a rischio anche gli stipendi dei lavoratori".

Secondo i sindacati, senza un'azione concreta che consenta ad Ama di gestire le proprie risorse, sarà il default dell'azienda e Roma ogni giorno sarà a rischio emergenza. "Dopo il sit in informeremo la popolazione con un volantinaggio in tutta la città per spiegare ai cittadini che la battaglia è di tutti, e che non sono lavoratrici e lavoratori a frenare lo sviluppo e gli obiettivi dei servizi ambientali della Capitale", concludono Fit-Cisl, Filt Cgil e Fiadel di Roma e del Lazio.