“Partecipiamo alla seconda edizione delle Giornate del lavoro che si svolge a Firenze, offrendo, assieme alla Flai, degustazioni di prodotti tipici, per dare il nostro contributo ‘culturale’ all’evento della Cgil”. Così Gino Rotella, presidente dell’Alpaa, l'Associazione sindacale di rappresentanza dei lavoratori produttori agroalimentari e ambientali federata alla Flai. “L’alimentazione, i prodotti del mare e della terra non sono fattori economici di pertinenza esclusiva del mercato alimentare – prosegue Rotella –. Se dall’Expo di Milano si ricava solo tale assunto, noi a Firenze intendiamo dire, con semplicità, che il cibo non è solo merce da scambiare sui mercati finanziari, ma anche, quale componente fondamentale della nutrizione, un fattore essenziale dell’umanità, cui si collega strettamente il valore sociale connesso agli usi, alle tradizioni alla cultura dei popoli”.

La presenza dell’Alpaa alle Giornate del lavoro testimonia la partecipazione attiva di quei tanti piccoli produttori agricoli che hanno preso in custodia il loro territorio, sia per salvaguardarne l’ambiente, sia per mantenere in vita antiche tradizioni, usi produttivi e di trasformazione o conservazione dei prodotti. “Si tratta di produttori, non imprenditori –osserva ancora Rotella –, che perciò possono meglio resistere al modello imposto dal mercato per interagire tra autoconsumo e consumatori di prossimità, alimentando l’agricoltura e le economie locali”.

Ecco dunque spiegata la presenza dell’associazione a Firenze. “Durante l’iniziativa del 12, 13 e 14 giugno – conclude il presidente dell’Alpaa –, sarà possibile degustare la panzanella, piatto povero della cultura contadina, anche nella versione evoluta della Campania, con il pane di Bracigliano e i pomodori del Sele, i formaggi dei monti Picentini e dell’Irpinia, per passare ai sottoli, con funghi delle serre calabresi, il formaggio biologico ovi-caprino della Sila, la famosa soppressata di Calabria, ma anche altre specialità culinarie della Puglia. Tutti prodotti di alta qualità e genuinità”. (G.I.)