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Almaviva Contact ha annunciato di voler trasferire 150 lavoratori da Palermo a Rende (Cosenza). “Una decisione gravissima, che ci coglie di sorpresa e che è fuori da ogni logica” commenta il segretario generale della Slc Cgil palermitana Maurizio Rosso, sottolineando che “si tratta di licenziamenti mascherati. L'azienda sa bene che per un lavoratore part-time, che guadagna 500-600 euro al mese, è impossibile trasferirsi da Palermo in Calabria. Saranno costretti a licenziarsi”. I trasferimenti dovrebbero partire da metà ottobre, già da lunedì 26 settembre sono state consegnate le prime lettere.
Per la Slc “basterebbe spostare le telefonate da Rende a Palermo. Che bisogno c'è di spostare fisicamente i lavoratori?”. I sindacati hanno annunciato lo stato di agitazione: oggi (martedì 27 settembre) i lavoratori sono in assemblea nella sede palermitana di via Marcellini, giovedì 29 lo saranno in quella di via Cordova. “Siamo pronti a scendere di nuovo in piazza e a mettere in campo forme di protesta eclatanti” prosegue Rosso: “È inconcepibile che un'azienda, dopo aver fatto un accordo con i sindacati a maggio, e mentre c'è un tavolo al ministero aperto, annunci una decisione che potrebbe rivelarsi scellerata, gettando nella disperazione decine di lavoratori”.
Una vera e propria doccia fredda per una parte dei 396 operatori impiegati nella commessa Enel, persa dal call center lo scorso dicembre. Nell'ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico l’azienda ha presentato un quadro complessivo di peggioramento della propria attività, con perdite che ad agosto hanno sfiorato i tre milioni di euro. “Invito tutti al buonsenso, mi aspetto una presa di posizione chiara da parte del governo” conclude il segretario Slc: “Occorre un ragionamento serio sulle prospettive industriali, sulle strategie di sviluppo e sulle soluzioni per creare un'occupazione strutturata. Invece con il suo annuncio Almaviva non fa altro che uccidere il lavoro a Palermo. Non possiamo accettarlo”.