Stamani (11 marzo), al ministero dello Sviluppo economico, la ministra Guidi ha comunicato alle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm di aver formalizzato a Glencore la posizione raggiunta sui costi dell'energia, molto vicina a quella indicata nel 'memorandum of understanding'. A fronte di ciò la multinazionale anglo-svizzera ha chiesto 5 giorni di tempo per dare una risposta definitiva alla ministra che, non appena l'avrà ricevuta, si è impegnata a convocare le organizzazioni sindacali per riferirne l'esito e assumere insieme tutte le iniziative conseguenti.

Per Rosario Rappa, segretario nazionale e responsabile della siderurgia “la Fiom prende atto delle dichiarazioni del governo, ricordando che non è più rinviabile una soluzione produttiva per lo smelter di Portovesme, che sia in grado di garantire il rilancio occupazionale dell'impianto e dell'indotto”.

“Inoltre – conclude Rappa – va previsto un piano di ammortizzatori sociali necessario per agganciare tale ripresa, per realizzare la quale, dopo gli impegni presi, il governo deve trovare una soluzione”.